Toscana

Stati generali dell’informazione in Toscana: i dati del rapporto Irpet

Resilienza di tv e radio, crisi della carta stampata e crescita dell’editoria online: emerge un quando dell’informazione nella nostra regione in continua evoluzione e in linea con l’andamento nazionale. I dati sono stati presentati stamani a Firenze nella Sala Pegaso del Consiglio regionale

Non si può non comunicare, dice Paul Watzlawick, ma le sfide che attendono il sistema sono molte. Il quadro su esse e sull’informazione in Toscana è stato presentato oggi, 15 aprile, nella Sala Pegaso del Consiglio regionale. La giornata, sotto l’egida dell’indagine IRPET commissionata dal Corecom toscana, ha visto gli interventi delle istituzioni e alcuni rappresentanti del settore.

Parole di ringraziamento per il rapporto statistico arrivano da Eugenio Giani, Presidente della Regione: “è un impegno di qualità che dovrebbe essere presentato ogni anno.” Anche Antonio Mazzeo, Presidente del consiglio regionale Toscana riconosce l’importanza della condivisione dei dati.

“Le origini dell’informazione in Toscana  – spiega Marco Meacci, presidente Corecom Toscana – risalgono al Quattrocento. Da questo nucleo embrionale del giornalismo, nei secoli successivi la regione si è affermata come uno dei principali centri editoriali del paese.” Continua ancor oggi ad essere un terreno fertile per la comunicazione, risentendo dei comuni processi selettivi causati dal digitale: “è necessario – prosegue Meacci – fabbricare strategie orientate alla cooperazione tra soggetti economici locali perché il sistema dell’informazione è un tema fondamentale della tenuta democratica e civile della nostra regione.”

Resilienza di Tv e Radio, crisi della carta stampata e crescita dell’editoria online: emerge un quando dell’informazione in Toscana in continua evoluzione e in linea con l’andamento nazionale. Di quest’ultimo ne parla Francesco Giorgino, giornalista e professore Master LUISS Comunicazione e Marketing: “Da un’indagine del Censis sulle modalità d’informazione degli italiani negli ultimi sette giorni, emerge un primo posto riservato ai telegiornali. A seguire, il secondo posto di Facebook consegna un cambio radicale di percezione, perché un 36.4% degli italiani non lo considera come un social network, ma come un mezzo di informazione.”

L’IRPET ha poi analizzato i dati dell’andamento del ROC (Registro degli Operatori della C Comunicazione) della Toscana, in cui si delinea una lieve crescita del numero dei soggetti operanti complessivamente nel comparto. Dal punto di vista occupazionale dall’analisi IRPET emerge una certa vitalità del settore, ma al contempo i dati generano preoccupazione per la precarietà delle forme contrattuali che vengono attivate. Nel complesso, infatti, la quasi totalità degli avviamenti al lavoro (96,7%) sono relativi a contratti a tempo determinato (57,4%) e a forme più o meno flessibili di lavoro (39,3%). Il contratto di lavoro a tempo indeterminato è pari al 3,3% del totale.

Luci e ombre nel settore dell’informazione della regione Toscana: vi sono opportunità importanti in un settore che presenta professionalità di alto valore, evidenziando anche da punte di debolezza sui dati che tendenzialmente riguardano la qualità dell’occupazione. Un settore che comunque va accompagnato e sostenuto in questa fase di continuo quanto rapido cambiamento.