Toscana

Tav: Ceccobao, un’opera strategica. L’opposizione in Consiglio: mancano risposte

Il dibattito sull’Alta velocità in Consiglio regionale si è chiuso oggi con la votazione della mozione presentata da Mauro Romanelli e Monica Sgherri, che è stata respinta dall’Aula. La mozione, se approvata, avrebbe impegnato la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo e le Ferrovie dello Stato per chiedere e proporre la sospensione dei lavori concernenti la realizzazione del sottroattraversamento del nodo fiorentino Alta velocità, riconsiderare quindi l’effettiva utilità dell’opera e proporre la rimodulazione dell’impiego delle ingenti risorse coinvolte. Hanno votato a favore della mozione i firmatari, assieme ai consiglieri Dario Locci, Marina Staccioli, Antonio Gambetta Vianna, Gian Luca Lazzeri, Marco Manneschi e Marta Gazzarri. Gli altri gruppi hanno votato contro.

In precedenza l’assessore regionale ai Trasporti Luca Ceccobao aveva precisato riguardo al Nodo ferroviario Alta velocità/Alta capacità a Firenze, alla luce delle ultime vicende (sequestro della trivella installata per realizzare il sottoattraversamento di Firenze, bloccando così i relativi lavori) che i fatti ipotizzati, qualora confermati nel corso del procedimento giudiziario, risulterebbero imputabili a Rete ferroviaria italiana Spa, Italferr Spa (società del gruppo ferrovie dello stato che opera nel campo dell’ingegneria dei trasporti ferroviari) e Novadia S.C.p.a (la società consortile per azioni che sta realizzando i lavori), in quanto conseguenza immediata di negligenza, imprudenza ed imperizia nella direzione e realizzazione dei lavori. E in questo senso, ha aggiunto l’assessore, il Presidente della Giunta ha già avanzato richiesta di indennizzo nel caso in cui le responsabilità saranno accertate in via definitiva dalla magistratura.

La Giunta, visto che si tratta di un’opera strategica nazionale, chiede un intervento urgente del Governo, per compiere una verifica congiunta dei sistemi di controllo in corso, per valutare un loro possibile rafforzamento, e sollecitare nuovamente il rinnovo dell’Osservatorio ambientale. Più in generale l’assessore ha affermato che lo Stato deve essere in grado di garantire che le opere pubbliche di rilevanza nazionale vengano concluse nei tempi stabiliti. La Regione, in punto di verifiche, non ha mai fatto mancare il suo.

Secondo l’assessore, il quadro ricostruito fa emergere il comportamento rigoroso e attento della Regione, e tutti i ritardi causati da eventuali illeciti costituiscono un danno per la Regione Toscana, per le imprese e per i cittadini toscani. Per questo, come già ricordato, il presidente della Giunta ha agito richiedendo il risarcimento integrale di eventuali danni.

Al termine della comunicazione, i rappresentanti dei comitati di cittadini «No Tav» hanno contestato, alzando cartelli e striscioni, la realizzazione dell’opera e la stessa relazione dell’assessore.

L’andamento dei lavori e la posizione della Giunta regionale a seguito dell’inchiesta sulla TAV sono stati al centro dell’intervento del portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagniche sul secondo punto ha presentato anche un’interrogazione a risposta immediata. Interrogazione alla quale, secondo Fuscagni, l’assessore ha risposto solo per il 10 per cento. Stigmatizzando l’assenza del governatore Enrico Rossi, il portavoce dell’opposizione ha rilevato come ogni volta che sono affrontate questioni delicate il presidente non si presenta in Aula. Fuscagni si è inoltre detta non rassicurata sulla natura dei materiali di scavo così come esposto dal titolare della delega ai Trasporti.