Toscana

TERREMOTO IN GIAPPONE: CARITAS INVIA 100.000 EURO, PAURA PER NUCLEARE

Caritas italiana rinnova oggi la vicinanza a Caritas Giappone e alla popolazione colpita e mette a disposizione un primo contributo di centomila euro. Resta in collegamento anche con la rete internazionale per seguire l’evolversi della situazione e sostenere gli interventi avviati. Caritas Giappone, pur essendo molto piccola, si è prontamente attivata. Sono quattro le diocesi più colpite: Sendai, che ha subito i danni maggiori, Sapporo, Saitama e Tokyo. A Tokyo, alcune parrocchie si sono attivate per accogliere e fornire cibo alle persone rimaste bloccate a causa dell’interruzione dei trasporti. Nella diocesi di Saitama si stanno raccogliendo le disponibilità dei volontari da inviare poi nelle zone più colpite. Il vescovo, mons. Marcellinus Daiji Tani si è detto particolarmente preoccupato per la situazione della centrale nucleare di Fukushima. Mons. Isao Kikuchi, presidente di Caritas Giappone, ringrazia per i messaggi di solidarietà e vicinanza ricevuti dalle Caritas di ogni continente e sottolinea la necessità di sentirsi uniti e sostenuti sia negli interventi di aiuto che nella preghiera. La Caritas ha lanciato una campagna di solidarietà e ieri in tutte le Chiese del Paese è stata una giornata di preghiera e di raccolta fondi per le vittime del terremoto. Anche le scuole cattoliche, le associazioni e gli istituti hanno avviato raccolte. È stato attivato un team di emergenza per monitorare la situazione nelle diverse zone colpite. Il direttore di Caritas Giappone, padre Daisuke Narui, ha confermato che è in atto una mobilitazione generale, anche di volontari, e in collegamento con Ong locali. L’attenzione prioritaria è alle fasce più deboli della popolazione e include anche azioni di sostegno psicologico. La Caritas si impegna inoltre a concentrarsi in particolare sulla fase della riabilitazione.Sir