Toscana

Terremoto, Rossi: un milione di euro dalla Toscana. «Bisogna fare prevenzione»

«Noi mettiamo un milione di euro, i Comuni aggiungeranno quello che vorranno ma anche i privati potranno contribuire». Il presidente della Toscana Enrico Rossi annuncia il contributo della Regione sul conto corrente appena attivato per i territori terremotati del centro Italia: un conto corrente – l’8888.32 aperto presso l’agenzia 17 di Mps a Firenze, Iban IT 43 Q 01030 02818 000000888832 – , che vuole essere «un fondo di tutta la Toscana», aperto a tutti. «Il suo utilizzo, su una o più iniziative mirate – propone il presidente assieme all’assessore al bilancio e alla partecipazione Vittorio Bugli – potrà essere deciso da un comitato rappresentativo di tutti coloro, istituzioni e privati, che vi contribuiranno».

La macchina dell’emergenza toscana ha risposto prontamente anche stavolta, in maniera solidale. Già alle cinque di mattina, un’ora e mezzo dopo la prima grossa scossa, ricorda Rossi in conferenza stampa, la Protezione civile regionale ieri si era già attivata. «Anche un milione rintracciato velocemente non è poca cosa per il bilancio attuale della regione» precisa l’assessore Vittorio Bugli. Poi l’accento passa sul tema della prevenzione, sugli edifici vecchi e i territori da mettere in sicurezza.

«Come si può fare prevenzione con cento milioni appena di investimenti l’anno che il patto di stabilità impone oggi ad una Regione come la Toscana? – si chiede il presidente – Cento milioni non solo per l’ambiente o la sismica ma per tutto. E’ chiaro che se si vuole vivere in un paese più sicuro e più sereno bisognerebbe consentire, solo in Toscana, di spendere dieci milioni l’anno per dieci anni al di fuori dei tetti del patto di stabilità: cinque per la messa in sicurezza sismica degli edifici ed altrettanti da spendere per la prevenzione del rischio idraulico». Serve un piano decennale serio. Ma non basta. «Servirebbero anche leggi speciali sugli appalti – aggiunge Rossi – , leggi di monitoraggio e leggi di commissariamento. E’ un nodo politico, una sfida per un’intera generazione politica ed è una questione che in Europa va messa bene in chiaro. Peraltro con un piano da 10 mili ardi l’anno per tutta l’Italia si creerebbero anche 200 mila posti di lavoro».

Accanto agli investimenti pubblici ci sono poi gli incentivi ai privati. «Misure come quelle del bonus fiscale sulle ristrutturazioni, che consentono di recuperare il 65 per cento della spesa in dieci anni e che sono state allargate anche agli interventi antisismici, vanno proseguite e rese stabili» sottolinea Rossi, riconoscendo l’azione del governo. Che funzionino del resto lo si è visto anche in Toscana, numeri alla mano, con un balzo in avanti delle autorizzazioni, che pure già erano stato numerose nel 2015, nel corso dei primi sei mesi di quest’anno. Dunque, per il presidente, occorre proseguire su quella strada.

Due campi allestiti a Mosicchio e Cornillo. La colonna mobile toscana composta da 15 operatori del sistema pubblico (della Regione, ma anche delle Province e dei Comuni), 30 tecnici certificatori disponibili a partire e 77 mezzi fra ambulanze, carri e auto si è messa in movimento ieri pomeriggio. Stamani sono stati individuati i due siti – a Mosicchio e Cornillo, due frazioni di Amatrice nel reatino – dove allestire i campi e si stanno allestendo le prime tende, sei e sei, per novantasei posti a disposizione. Le altre sono pronte ad essere montate appena ce ne sarà bisogno. Da Rieti la colonna era ripartita attorno alle 14, dopo aver trasferito i materiali dai mezzi più pesanti e grossi a camion più adatti alle strade strette e in parte ostruite. Per un’ora e mezzo, fino alle 16.30, è stata però costretta a fermarsi, a causa di una nuova scossa che ha provocato alcune frane sulla strada. Poi, quando i detriti sono stati rimossi, ha ripreso il cammino verso Amatrice , lontana dal capoluogo una sessantina di chilometri.

«Siamo rientrati da Rieti stamani – ha detto l’assessore Federica Fratoni ai giornalisti in conferenza stampa – dove sono andata per accompagnare la colonna mobile. Le parole non bastano e in certi momenti sono forse di troppo per descrivere il dramma che ci siamo trovati davanti. Vorrei solo dire grazie. Un grazie ai volontari che sono stati e continuano ad essere eccezionali nel loro lavoro. Un grazie a tutti coloro che hanno offerto la disponibilità all’accoglienza offrendo le proprie strutture, come molti singoli cittadini e in particolare Federalberghi di Chianciano che si è detta pronta ad aprire i suoi hotel. Ci sarà bisogno di reperire ricoveri caldi perché presto temo che le tende non saranno sufficienti a riparare dal freddo. Già ieri sera la temperatura era di soli 8 gradi».

«La collaborazione tra Anci Toscana e Regione non è episodica – ha detto Angelo Zubbani, sindaco di Carrara e rappresentante di Anci – ma forte e consolidata nel tempo, ed oggi è un modello collaudato dove ciascuno fa la sua parte. Ancor di più ora, per portare aiuto alle popolazioni colpite. Ben venga quindi il conto corrente aperto a tutti, in cui Anci Toscana e tutti i sindaci sono pienamente partecipi. Già Anci nazionale, in collaborazione con la protezione civile, è impegnata e attiva soprattutto per fornire attraverso i Comuni il supporto tecnico-amministrativo ai territori colpiti. Ma per questa ulteriore iniziativa, sicuramente le amministrazioni toscane faranno la loro parte. E non solo loro: ad esempio, il primo a chiedermi di poter contribuire a Carrara è stato il mondo dei cavatori, già tanto duramente colpito. E anche questo dà la misura del grande slancio di solidarietà in atto nella nostra regione».

La Toscana è una delle sole cinque Regioni presenti in questo momento nel centro Italia con la propria protezione civile: le altre sono il Friuli e il Molise, che hanno allestito campi anche loro ad Amatrice, l’Abruzzo che si trova nella frazione di Grisciano ad Accumuli e l’Emilia Romagna, che ha diretto la propria colonna verso le Marche.