Vita Chiesa

TESTIMONI DIGITALI, TARQUINIO: I CATTOLICI E L’ALTRO MODO DI ABITARE LA RETE; P. LOMBARDI: È TEMPO DI VERITÀ, TRASPARENZA E CREDIBILITÀ

“La Rete è un meccanismo potenzialmente infernale, che può e deve essere contraddetto, con una presenza che sappia essere sì sintesi, sì taglio, ma mai manipolazione”. Lo ha detto Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, intervenuto alla tavola rotonda conclusiva del Convegno Cei “Testimoni digitali”. “Già ci siamo nel tempo nuovo, e non da protagonisti secondari”, ha detto Tarquinio soffermandosi sul rapporto tra cattolici e Internet. Per il direttore di Avvenire, l’impegno è quello di “essere nella corrente, da cattolici”, tenendo presente che oggi “i processi informativi riescono a cambiare totalmente il contenuto della notizia”. L’esempio fatto da Tarquinio è quello di Dino Boffo, “grande giornalista” che “ha lavorato per 15 anni per far sì che i cattolici stessero con la loro fisionomia nel terreno nuovo”, e che “si è fatto da parte per non esporre ancora Avvenire e la Chiesa agli attacchi ingiustificati con cui era stato lui stesso bersagliato”. “C’è un altro modo di fare informazione, ed è il modo di Avvenire, di tutti noi”, ha esclamato Tarquinio”, secondo il quale i cattolici sono “un’onda tranquilla”, che utilizza la Rete come “un’opportunità vera per riedificare l’uomo”, a partire dalla consapevolezza che “l’informazione è e resta una questione formativa”. “Questo è tempo di verità e di trasparenza e di credibilità. Il segreto e la riservatezza non sono valori che vanno per la maggiore. Bisogna essere in grado di non avere nulla da nascondere”. Lo ha detto oggi nel suo intervento padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa vaticana. “Il prezzo che stiamo pagando – ha affermato p.Lombardi – ci dice che la nostra testimonianza deve essere di rigore e coerenza su ciò che siamo, contro ogni ipocrisia e doppiezza. Dobbiamo portare gioia, lealtà e verità. Dobbiamo essere testimoni credibili per ciò che diciamo e facciamo, perché si capisca che dietro ogni parola c’è la nostra mente e il nostro cuore. La situazione che viviamo è estremamente esigente e ci chiede di essere assolutamente veritieri e credibili”. Secondo padre Lombardi bisogna “cercare di mettersi nel punto di vista dell’altro, capirne le domande e la mentalità, per fare un cammino insieme”. “In questi mesi per me difficili – ha confidato – vedo come bisogna cercare di capire da quanto lontano viene la domanda che ci viene rivolta. Quelle che per noi sono risposte evidenti chiare e semplici non lo sono per chi viene da premesse e attese così differenti. E’ necessario incontrare e dialogare sinceramente con tutti gli uomini di buona volontà che ancora non conoscono Cristo e che magari sono alla ricerca”. “Chi ama la Chiesa sia molto responsabile nel conservare un giusto pluralismo di fonti ed espressioni ma nell’attenzione e al servizio del magistero e dell’autorità della Chiesa, altrimenti la comunità soffre tensioni che possono essere dirompenti”: è l’invito di padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa vaticana. “La molteplicità dei siti è una grande ricchezza – ha detto – ma anche una grande babilonia. E ce ne sono molti, anche in campo ecclesiale, che cercano di accreditarsi come autorevoli senza esserlo”. Padre Lombardi ha criticato il “relativismo e soggettivismo” presenti ”nel nostro mondo e modo di comunicare”, a causa di “una infinita proliferazione di punti di vista che possono facilmente disorientare e portare ad una certa sfiducia”. “Trovare insieme i riferimenti essenziali – ha affermato – è una delle nostre grandi sfide. Dobbiamo chiederci come sviluppare, nella comunità ecclesiale e sociale, un dialogo ricco e intenso capace di servire la crescita della comunità e non la confusione e il disorientamento pernicioso”. “È bella la ricchezza e la varietà – ha precisato – ma ognuno deve porsi la domanda su come possiamo far capire che siamo componenti e servitori di un’unica grande comunità che è la Chiesa”. “No al centralismo ossessivo e preoccupato – ha aggiunto – ma riflettere e vivere in modo nuovo cosa significa essere Chiesa ai tempi di internet”.Sir