Arte & Mostre

TORNA GIORNATA PRIMAVERA FAI, PORTE APERTE ALL’ARTE, 550 APERTURE IN 240 CITTA’

A Roma c’é da curiosare nei palazzi e nelle chiese rinascimentali di via Giulia, di cui si festeggiano i 500 anni. Ma l’occasione è ghiotta anche a Bari, per entrare in anteprima al Petruzzelli con gli artigiani del restauro ancora al lavoro. O per visitare la grandiosa Villa Reale di Monza voluta da Maria Teresa D’Austria. Il 5 e il 6 aprile torna la Giornata di Primavera del Fondo Ambiente italiano (Fai) e ci sarà da scegliere fra 550 monumenti, molti mai visti, in 20 regioni e 240 città d’Italia. Quest’anno – arrivati alla XVI edizione – con una novità: visite guidate, fra le bellezze di Brescia, per immigrati di diverse nazionalità. L’obiettivo è avvicinare gli italiani all’arte e alla cultura con il sogno di fare di ogni cittadino un piccolo mecenate, ricorda il direttore del Fai Marco Magnifico. Ma anche di spingere le piccole collettività a riappropriarsi dei propri gioielli, come è successo a Roncobello, in Val Brembana, dove si è fatta una battaglia per non far morire il mulino di Baresi, testimonianza secentesca appartenuta alla famiglia Gervasoni. Battaglia vinta: il Fai con Intesa San Paolo ha comprato il mulino, lo ha recuperato e poi affidato ad una associazione locale che lo gestirà. Il progetto è stato premiato dal segretariato sociale Rai e una targa, consegnata oggi dal direttore generale Claudio Cappon, è andata anche ai coniugi Giuseppe e Giovanna Panza di Biumo (che hanno donato al Fai la loro Villa a Varese insieme a parte della loro collezioni di arte contemporanea) nonché all’urbanista Italo Insolera promotore di mille battaglie per il paesaggio. Tantissime le occasioni che si offrono nel primo week end di aprile, a partire da Palazzo Farnese a Roma storica sede dell’Ambasciata di Francia, che aprirà le porte al pubblico – ricorda l’ambasciatore Jean Marc de la Sabliere – sia il sabato sia la domenica mattina. A Segrate (Milano) si entra nel palazzo Mondadori, progettato da Oscar Niemeyer. A Bari, in anteprima rispetto alla riapertura prevista per dicembre, si potranno ammirare cupola e foyer restaurati del Teatro Petruzzelli, distrutto dal fuoco anni fa. E se a Firenze saranno aperte le porte dell’Istituto di Scienza Militari Aeronautiche, considerato un gioiello dell’architettura razionalista italiana, a Monza apre la Villa Reale – ora in pessime condizioni sottolinea Magnifico – la cui realizzazione fu affidata a Giuseppe Piermarini. Palazzi e ville, castelli e torri, chiese, musei, archivi. Ma anche mulini, cortili, giardini, aree archeologiche. Persino un sito minerario per lo sfruttamento dello zolfo, a Cesenatico, in Emilia Romagna. A far da ciceroni, come sempre, tantissimi volontari, 7mila della protezione civile, 11 mila giovani. E a Brescia, per gli immigrati, visite guidate in inglese, francese, cinese, ucraino, arabo, albanese e bangla. “La Giornata Fai serve anche a dimostrare che l’Italia è un valore nel mondo”, dice la presidente Maria Giulia Mozzoni Crespi. Che loda il ministro Rutelli per la riforma del Codice dei Beni Culturali, anche se invita a dotare di più “potere, denaro, strumenti” le soprintendenze. E lancia un appello per il Brolo di Vittorio Veneto, storico prato che si vuole salvare dal cemento. Rutelli approva. L’apertura dei luoghi dell’arte è “un’esigenza sociale”, sottolinea. E lancia anche lui un appello “a tutte le forze in campo, perché prendano l’impegno di dare potere, ruolo ma anche risorse necessarie ai beni culturali. Per il futuro – ricorda il ministro – è una sfida chiave”. (Silvia Lambertucci – ANSA).Informazioni sugli eventi