Toscana

TOSCANA-AFRICA, BILANCIO DELLA COOPERAZIONE

Seminario internazionale a Palazzo Panciatichi, con la presenza, per il nostro paese, di tutti i livelli istituzionali: Regione, Ministero degli Affari Esteri, Un/Desa, associazioni dei Comuni e delle Province. “Manca solo l’Unione Europea ma recupereremo la prossima volta”, ha detto con una battuta Enrico Cecchetti, dell’Euro-african parternership for decentralized governance, che da due anni e mezzo collabora con il Consiglio regionale della Toscana, per creare reti di collaborazione con i paesi africani.  “La nostra assemblea attribuisce una fondamentale importanza a progetti di partenariato e di sostegno alla cooperazione decentrata – ha spiegato Bruna Giovannini, segretario questore dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, aprendo i lavori – e questo seminario internazionale è, tra le iniziative che ci vedono protagonisti, il secondo appuntamento del 2008, dopo l’incontro di maggio in Camerun sulle donne elette”. Il seminario si inserisce nell’ambito dello Study Tour, che vede la presenza in Italia – nel corso di questo mese – di tre rappresentanti di reti nazionali di enti locali, provenienti da Senegal, Tanzania e Mali, impegnati a conoscere il nostro paese spaziando da visite a ospedali a incontri sul territorio. Il fulcro di questa azione è appunto la giornata di riflessione su “L’impatto della cooperazione decentrata sui processi di decentramento in Africa”, con la presentazione del primo studio sul tema, da parte del professor Andrea De Guttry, della Scuola Superiore S. Anna di Pisa.  Al seminario internazionale hanno partecipato la delegazione di tre paesi africani (Tanzania, Mali e Senegal) ed i rappresentanti di due paesi europei (Picardie e Olanda), segno del percorso compiuto da Euro-africanpartership, ha sottolineato il responsabile Enrico Cecchetti, ricordando che l’associazione è nata dalla collaborazione del Consiglio regionale col Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, per sostenere i processi di decentramento e autogoverno nei paesi africani, attraverso partenariati e gemellaggi tra enti locali italiani e africani. “Le parole chiave del nostro impegno sono essenzialmente due – ha affermato Cecchetti – decentramento e partenariato: strutturato, organizzato e di lungo periodo, per costruire relazioni tra comunità”. Esperienze europee, italiane e africane hanno raccontato luci e ombre del partenariato, sottolineandone lo sforzo politico molto alto e l’importanza della fiducia tra le parti. E se il decentramento è strumento per governare i territori – come hanno affermato nelle conclusioni il direttore di Un/desa Gherardo Casini e l’assessore della Regione Toscana alla cooperazione internazionale Massimo Toschi – la vera sfida è affidata ai partenariati tra territori. “La cooperazione o mette in campo partenariati territoriali, con peso specifico, e grandi centri, quindi governi nazionali e organizzazioni sovranazionali – ha spiegato Toschi – o la partita non si inizia neppure e ne va della globalizzazione, della vita di milioni di persone”. “Noi intendiamo fare una partita di grandissima politica – ha sottolineato l’assessore – e siamo per una cooperazione senza aggettivi”, capace di mettere in campo i grandi centri e le più piccole nervature territoriali. (cs-ps)