Toscana

Toscana immigrazione, una voce fuori del coro

di Maurizio Certini

L’Associazione Toscana Impegno Comune è titolare del Progetto Migramente, finanziato dall’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali nel settore dell’immigrazione.

All’interno di questo percorso progettuale che coinvolge 13 realtà associative a carattere regionale, si è ritenuto importante raccogliere e valorizzare l’esperienza fatta da Toscana Oggi con l’inserto mensile Toscana Immigrazione; un’esperienza che ha permesso, già dallo scorso anno, di trattare diffusamente ed in modo approfondito di immigrazione. In sintonia con lo stile del settimanale, la redazione desidera superare il sensazionalismo, per affrontare piuttosto le diverse problematiche con oggettività; senza sottovalutare i rischi che la convivenza tra diversi può far emergere, ma ponendo allo stesso tempo in evidenza anche le potenzialità, le opportunità nuove che si offrono all’interno di una società che va a poco a poco mutando, in virtù di flussi storicamente inediti di nuovi cittadini. I media possono effettivamente contribuire in modo essenziale a favorire nella popolazione un approccio corretto, tale da prevenire atteggiamenti xenofobi che conducano allo scontro sociale, sostenendo il superamento di molte barriere per rendere possibile l’incontro tra chi appartiene a mondi diversi. I media – tra questi la carta stampata – possono davvero rialzare il tono della relazione umana, imprimere una  spinta per il bene comune, orientare cioè verso una società culturalmente più ricca, più fraterna nella sua diversità.

I recenti flussi migratori, per ricerca di lavoro o fuga da contesti umani drammatici, effetto di squilibri planetari iniqui, rappresentano un reale problema psicologico per un paese, il nostro, ancora culturalmente poco preparato ad affrontare con successo tale fenomeno. Ne è espressione il disagio manifestato verso una immigrazione che lentamente modifica la struttura sociale consolidata: c’è talvolta la tentazione antistorica della trincea, della dichiarazione dello stato di assedio. Di fronte a ciò, riteniamo occorra l’atteggiamento mentale dell’apertura, naturalmente insieme a leggi adeguate al novum che inesorabilmente emerge, e sempre sintonizzate con il principio della dignità dell’uomo.

E proprio riflettendo su questo principio, in questi giorni il Papa ha incoraggiato la Conferenza di Ginevra sulla Dichiarazione di Durban contro il razzismo, chiedendo una «azione ferma e concreta, a livello nazionale e internazionale, per prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza». E ha voluto ricordare come nel testo della Dichiarazione del 2001 si riconosca che «tutti i popoli e le persone formano una sola famiglia umana, ricca di diversità (…) che hanno contribuito al progresso della civiltà e delle culture»; affermando inoltre che «la promozione della tolleranza,  del pluralismo e del rispetto può condurre a una società più inclusiva».

 A tale proposito, nell’Aprile 2008, con la sottoscrizione della Carta di Roma è stata posta in evidenza la responsabilità sociale dei mezzi di comunicazione di massa. La Carta, sottoscritta dalla Federazione Nazionale della stampa Italiana e in seguito dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, richiama gli operatori ad una informazione più attenta e rispettosa della dignità delle persone, attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati, a partire dall’uso delle parole, volendo tutelare ogni persona, i richiedenti asilo, le vittime di tratta, i migranti. Si auspica che cadano in disuso termini stigmatizzanti quali zingaro, clandestino ed altri, che inducono a deformare l’immagine dei cittadini immigrati calpestandone l’identità. E afferma che occorre, con mezzi idonei, fornire al pubblico informazione corretta, chiara, il più possibile completa, che guardi alle cause del fenomeno e contribuisca a promuovere un clima di convivenza pacifica e di crescita collettiva.

Il nostro Inserto rappresenta un contributo piccolo, ma è lo sforzo di una informazione seriamente impegnata, che cerca di porre fedelmente, in piena luce, la realtà sociale che cambia attraverso approfondimenti tematici, l’uso di immagini, esperienze di vita,  editoriali.

Il Progetto si propone dunque quale veicolo di comunicazione utile a tutti, ma vuole allo stesso tempo essere luogo di riflessione, attraverso la presentazione delle attività svolte dalle stesse organizzazioni di volontariato aderenti a Toscana Impegno Comune e da molte altre, insieme alle buone prassi promosse o realizzate dalle amministrazioni locali toscane in tema di immigrazione.

Associazioni aderenti a «Toscana impegno comune»L’associazione «Toscana impegno comune» è stata costituita nel dicembre 2007 e raccoglie le maggiori organizzazioni del mondo cattolico toscano: Acli – Presidenza regionale toscana, Agesci, Azione cattolica italiana – Delegazione regionale toscana, Associazione di volontariato solidarietà Caritas – Onlus, Associazione di volontariato Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Confcooperative Toscana, Confederazione nazionale Misericordie d’Italia, Fism Toscana, Fondazione diocesana per il lavoro, Mcl regionale toscana Opera per la Gioventù Giorgo La Pira, Progetto Toscana e Centro sportivo italiano. L’associazione intende favorire in particolare – nel rispetto di specifici carismi, servizi e missioni degli associati – la elaborazione e realizzazione di progetti utili alla crescita delle singole associazioni ed alla loro integrazione e partecipazione attiva alla vita della nostra realtà e nei diversi territori.

Il progetto MigraMente

Il Progetto «MigraMente» è stato presentato all’interno degli interventi previsti dal protocollo di intesa sottoscritto dall’associazione Toscana Impegno Comune, l’Arci e l’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori. Il protocollo ha fatto propri, diversi punti di interesse e consonanza rispetto ai valori e alle finalità dell’Associazione, tra i quali: la promozione dell’integrazione sociale dei cittadini stranieri attraverso le reti dei circoli ricreativi e culturali valorizzandone le potenzialità come luoghi aperti, condivisi, democratici d’incontro e di partecipazione alla vita della comunità; la valorizzazione delle risorse interne dei circoli e delle associazioni per qualificarne le attività e le attitudini alla individuazione di nuove risposte condivise e collettive ai fenomeni di esclusione e di marginalità.

Ed infine il miglioramento delle relazioni sociali atte a favorire la crescita di una società interculturale plurale e coesa, basata sulla pacifica convivenza e sulla valorizzazione delle diversità culturali, in grado di superare positivamente i conflitti derivanti dalle difficoltà di dialogo e fondata sulla piena e accettata condizione di cittadinanza dei migranti.

Il protocollo incentra la propria attenzione sulla funzione dei circoli e sulla partecipazione dei cittadini migranti alla vita sociale delle nostre comunità. Le diverse azioni sviluppate sia a livello regionale che locale costituiscono un contributo per rispondere, facendone esperienza diretta, alla sfida contenuta nelle parole chiave partecipazione, trasversalità ed integrazione. Il progetto prevede una serie di interventi regionali e a carattere locale divise in una serie di macroaree: integrazione: scuola, famiglia e territorio; integrazione attraverso lo sport e l’auto organizzazione e integrazione nel/attraverso il lavoro.

Per quanto riguarda il tema dell’integrazione tra scuola e territorio sono in fase di realizzazione una serie di azioni che prevedono un lavoro organico e propositivo sul piano dell’inter-azione e della coesione sociale, mediante processi di acculturazione e intercultura, lo sviluppo dell’identità dei singoli e dell’intera comunità sempre più plurale per etnia, cultura e religione. Tale obiettivo viene perseguito anche nel’ambito dei progetti che puntano sullo sport e dove il tempo libero permette una condivisione di esperienze che abbiano come linguaggio quello universale del corpo, del gioco e della scoperta delle proprie capacità motorie. Su tutt’altro piano l’azione prevista per rispondere all’isolamento in cui versano le lavoratrici di cura, si tratta di un azione sperimentale per superare gli ostacoli al’inclusione sociale superando la solitudine, l’emersione dal lavoro sommerso, le condizioni di marginalità legate al consumo di alcool attraverso l’auto organizzazione e la realizzazione di spazi di socializzazione.

Per quanto riguarda le azioni regionali si articolano sulla realizzazione di un calendario multi religioso che nel mese di Gennaio è stato distribuito presso tutte le diocesi toscane a cura dell’associazione di volontariato solidarietà Caritas di Firenze e registra le principali festività civili ed internazionali e incrocia i principali appuntamenti della religione ebraica, islamica, buddista e indù.

Tra le azioni regionali, abbiamo inoltre la realizzazione di una ricerca/mappatura delle realtà aderenti a TIC attive nell’ambito dell’immigrazione, attività di divulgazione, informazione e sensibilizzazione attraverso il sito www.toscanaimpegnocomune.org, il mensile Toscana Immigrazione e i circoli di studio che avranno il compito di coinvolgere le associazioni aderenti a Tic nei diversi territori diocesani, tale ultima azione è in fase di programmazione.