Opinioni & Commenti

Toscana, la Lega ora insidia il Pd, male M5S e Forza Italia

Cinque anni fa la Lega Nord, alleata di Die Freiheitlichen e Basta Euro, raccolse in Toscana appena 48.639 voti (il 2,6%). Il 26 maggio ne ha portati a casa ben 588.727. Basterebbe questo dato per poter dire che è Matteo Salvini il vero vincitore di queste elezioni europee. Anche in una regione dove, tutto sommato, il Pd può essere contento per aver quantomeno «tenuto». I 622.934 voti raccolti (33,31%) possono sembrare una miseria se rapportati al 1.069.179 (56,35%) del 2014, che del resto fu il punto massimo di quel partito. Ma sono quasi gli stessi delle politiche 2018 (632.507, pari al 29,63%), con un’affluenza che questa volta è stata più bassa. Può quindi rivendicare di aver quantomeno fermato l’emorragia.

La stessa Lega aveva avuto un anno fa poco più della metà di voti di oggi (371.396, pari al 17,39%). La sua crescita è quindi trionfale, anche se a scapito di Forza Italia che ha visto dimezzati i propri consensi rispetto al 2014 (108.793 contro i 222.588) e dei Cinque stelle che, se perdono poco rispetto alle Europee (quasi 80 mila voti dei 316.492 di allora) si dimezzano rispetto ad appena un anno fa (da 527.013, pari al 24,68% a 237.109, 12,68%). Quello che dovrebbe preoccupare il Pd è che anche una parte dei suoi voti sembrano essere andati a Matteo Salvini. Soprattutto nelle aree più deboli o in sofferenza e tra i ceti più popolari, come il quartiere delle Piagge a Firenze. Segno, evidentemente, di un disagio sociale. Emblematico può essere il caso di Piombino, città che ha vissuto la grave crisi industriale delle sue acciaierie, dove alle Europee il Pd è sceso da 11.215 a 6.088 voti e la Lega è salita da 381 a 5.507 voti. E adesso, quel Comune storicamente «rosso», potrebbe passare al centrodestra, con Francesco Ferrari che ha sfiorato la vittoria già al primo turno (48,02%).

In prospettiva il centrodestra a guida leghista può ambire anche a conquistare la Regione, obiettivo impensabile appena pochi anni fa. Diventato ormai primo partito in diverse province, La Lega con Forza Italia e Fratelli d’Italia (che ha rastrellato i voti della destra di Casapound e Forza Nuova) raggiunge il 42,23% contro 33,31% del Pd al quale possiamo anche sommare il 3,05% di +Europa, il 2,60% de La Sinistra e il 2,50% di Europa verde (anche se un’alleanza del genere sarebbe tutta da costruire), ma ci fermeremmo sempre ad un 41,46%, per niente rassicurante.

Dove il centrosinistra è andato meglio – come del resto è capitato spesso in passato – è nei Comuni. Molti i sindaci uscenti del Pd che si sono confermati al primo turno, segno anche del giudizio positivo dei propri cittadini. E il centrodestra, per ora, ne ha strappati solo due (Massarosa e Montecatini Terme) nei quali era sempre stato forte. Per tirare un bilancio definitivo occorrerà aspettare i 17 ballottaggi che – come accadde cinque anni fa – possono riservare anche grosse sorprese.

Può giustamente cantare vittoria il sindaco uscente di Firenze, Dario Nardella, che ha fatto il bis al primo turno con il 57,09% e ha trascinato il suo Pd al 41,25%, un record per le grandi città italiane. Male il candidato del centrodestra Ubaldo Bocci (24,79%) che sembra aver «frenato» anche la crescita della Lega, che qui si ferma ad un modesto 14,42%.

Molto aperta invece la competizione a Prato. Il sindaco uscente, Matteo Biffoni, può esser contento del buon risultato (47,16%) ma il 9 giugno il suo avversario di centrodestra, Daniele Spada (35,12%) può sperare nei voti andati ad Aldo Milone (3,13%) e a Emilio Paradiso (Lega Toscana, 1,33%) oltre a quelli del candidato pentastellato, fermatosi al 7,23%.

Esito incerto anche a Livorno, dove il dato più eclatante è la perdita del Comune da parte dei 5 Stelle, dove il sindaco uscente Filippo Nogarin aveva optato per un seggio a Strasburgo (che al momento non ha ottenuto) lasciando spazio alla vice-sindaco Stella Sorgente. Quest’ultima, però, si è fermata ad un modesto 16,24% e a confrontarsi il 9 giugno saranno il candidato del centrosinistra, Luca Salvetti (34,23%) e quello del centrodestra, Andrea Romiti (26,65%). Saranno decisivi i voti delle tante liste di sinistra (con Marco Bruciati che ha ottenuto il 14,35%) e gli stessi voti grillini ormai in libera uscita.

Il voto per le europee nelle province toscane

Lista

Ar

Fi

Gr

Li

Lu

Ms

Pi

Pt

Po

Si

TOT

2014

Partito democratico

29,66

42,07

25,97

32,63

24,41

22,78

31,39

29,70

32,46

37,56

33,31

56,3

Lega Salvini premier

35,89

23,91

37,99

29,35

39,30

35,70

33,70

35,30

34,47

28,75

31,48

2,6

M. 5 stelle

12,49

11,21

13,85

15,67

13,28

14,71

13,20

12,41

11,69

11,93

12,68

16,7

Forza Italia

6,51

4,91

5,92

4,96

6,74

11,24

5,10

6,33

5,95

5,13

5,82

11,7

Fratelli d’Italia

5,38

4,48

6,06

4,48

5,00

4,39

4,77

5,95

5,46

4,80

4,93

3,2

+Europa-Ic-PdeI

2,80

3,58

2,63

2,48

3,04

2,95

2,78

2,75

3,15

3,16

3,05

 

La Sinistra

1,63

3,31

2,28

2,89

2,26

3,06

2,80

1,90

1,70

2,43

2,60

 

Europa verde

1,97

3,11

1,84

2,71

2,50

1,85

2,47

2,22

2,00

2,32

2,50

 

Partito comunista

1,58

1,62

1,45

2,82

1,29

1,68

1,71

1,50

1,15

1,89

1,68

 

Partito animalista

0,61

0,67

0,60

0,92

0,76

0,61

0,72

0,69

0,66

0,60

0,69

 

Casapound

0,45

0,28

0,58

0,27

0,58

0,26

0,31

0,46

0,26

0,47

0,37

 

Popolo d. Famiglia – Ap

0,35

0,30

0,30

0,26

0,29

0,26

0,34

0,27

0,43

0,34

0,31

 

Partito Pirata

0,31

0,29

0,27

0,30

0,29

0,28

0,33

0,25

0,28

0,32

0,30

 

Popolari per l’Italia

0,22

0,17

0,13

0,15

0,17

0,11

0,18

0,16

0,17

0,19

0,17

 

Forza Nuova

0,15

0,09

0,14

0,10

0,12

0,13

0,13

0,12

0,17

0,12

0,12