Toscana

TOSCANA: MONITOR DISTRETTI, IN 1° TRIMESTRE 2012 EXPORT +4,6%

(ASCA) – Nel primo trimestre del 2012 le esportazioni dei distretti toscani hanno evidenziato segnali di rallentamento, registrando una crescita tendenziale del 4,6%. Il confronto con le performance delle esportazioni distrettuali a livello nazionale (ferme a un modesto +1,4%) sottolinea comunque, pur in un quadro di deterioramento, l’elevata competitività del tessuto produttivo toscano. è quanto emerge dall’analisi ‘monitor’ dei distretti toscani condotta per Banca CR Firenze dal Servizio studi di Intesa Sanpaolo. Nonostante la dinamica meno brillante, il primo trimestre ha visto le esportazioni dei 18 distretti tradizionali toscani raggiungere nuovi livelli record, superando i 2,6 miliardi di euro. A questi buoni risultati nei distretti tradizionali si unisce il mantenimento di ritmi positivi per quanto riguarda il polo farmaceutico toscano che sembra aver superato la crisi profonda del biennio 2009-10. La migliore tenuta della Toscana appare legata alle buone performance registrate sui mercati asiatici (Hong Kong, Cina, Corea del Sud, Giappone) e negli Stati Uniti. Risultati non brillanti, invece, per quanto riguarda le esportazioni verso la Francia, principale mercato di sbocco, che sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Netto anche il rallentamento fatto segnare in altri paesi europei (Germania, Spagna, rimasta in territorio negativo, Belgio e Austria). In decelerazione anche il dato della Svizzera, dopo il boom del biennio 2010-11. Le esportazioni toscane di abbigliamento, calzature e prodotti in pelle hanno mantenuto ritmi di crescita decisamente buoni (6%), a fronte della caduta sperimentata dagli altri distretti italiani. Sperimenta invece maggiori difficoltà il tessile-abbigliamento di Prato (-2,5%) e Arezzo (-0,7%) e il calzaturiero di Lucca (-10,9%). L’oreficeria di Arezzo conferma l’evoluzione negativa registrata nel corso del 2011 (-6,7%). Nei prossimi mesi le prospettive appaiono difficili: la crisi dei debiti sovrani dei paesi periferici dell’area euro e le connesse manovre restrittive stanno iniziando a fare sentire i loro effetti negativi anche sugli altri paesi europei. A fronte di tali elementi preoccupanti, tuttavia, rimangono buone prospettive di sviluppo in molte aree del mondo, dagli Stati Uniti all’Asia a paesi europei più vicini come la Russia dove si sono concentrati gli sforzi di diversificazione degli sbocchi di molte aziende del Made in Tuscany.