Toscana

Trasporto pubblico: costa molto e rende poco

di Ennio Cicali

Costi alti, ricavi bassi, un’eccessiva dipendenza dai contributi pubblici che rendono il sistema poco redditizio e scarsamente competitivo. E’ l’identikit del trasporto pubblico in Toscana, che non si discosta molto da quello nazionale.

«Tutte le imprese toscane che gestiscono il trasporto pubblico locale sono in perdita – spiega Massimo Roncucci, coordinatore regionale delle associazioni di settore Cispel Asstra – Per alcune la crisi è al limite del fallimento, soprattutto a causa dell’aumento esponenziale dei costi». La situazione più difficile è a Carrara, ma non ci sono grandi differenze tra una città e l’altra. Roncucci snocciola una serie di cifre: assicurazioni più 23,7% dal 2004 al 2007, gasolio +23,81, manutenzione +28,61 e aggiunge: «Se non arriveranno finanziamenti si rischia di tagliare i servizi, nel momento in cui bisognerebbe invece incrementarli».

I finanziamenti, pochi, arrivano, ma solo per quest’anno. Lamenta Roncucci: «Abbiamo lavorato per mesi con Palazzo Chigi per condividere insieme a Regioni, Province, Sindacati, le linee per il rilancio del trasporto pubblico locale ma nella Finanziaria 2008, di questo lavoro non c’è più traccia, al posto delle risposte strutturali tanto attese e condivise, c’è ancora una volta un intervento spot di 500 milioni di euro per il solo 2008, che potrebbe addirittura risolversi in un boomerang negativo per il trasporto pubblico».

Di questi 500 milioni per tutta Italia, 220 vanno per l’ampliamento dei servizi, 130 per le infrastrutture e 150 per l’acquisto di nuovi veicoli. Pochi, considerato che il costo di un autobus nuovo varia dai 200 ai 250 mila euro.

Pesa anche l’eccessiva frammentazione: le imprese di trasporto locale sono 31, di cui 18 private. Qualcosa però si muove: è in fase avanzata la costituzione di un consorzio per la Toscana del nord, già si lavora per quella meridionale.

Il minacciato taglio dei servizi porterebbe il caos nelle città toscane, proprio nel momento in cui molti automobilisti – complice anche il forsennato aumento dei carburanti – riscoprono il mezzo pubblico. A Prato, con le linee ad alta mobilità e i parcheggi scambiatori gratuiti, i passeggeri sono raddoppiati. A Pisa, grazie alle corsie preferenziali, Ztl e aumento dei parcheggi, i passeggeri sono aumentati di un milione, dal 2006 al 2007, arrivando alla ragguardevole cifra di 4 milioni e mezzo. A Siena i bus viaggiano stracarichi.

«È assolutamente necessario – hanno sostenuto Massimo Roncucci e Alfredo De Girolamo per Asstra Toscana e Franco Lazzi per Anav Toscana – che il Governo ed il Parlamento, al di là di ogni schieramento e stagione politica, prendano in considerazione il servizio di trasporto pubblico locale, dando delle risposte strutturali ai problemi del settore. Questo implica fare delle scelte politiche durature e trasformarle in provvedimenti di legge coerenti e di lungo respiro». Paolo Fontanelli, presidente di Anci Toscana e sindaco di Pisa afferma: «Il sistema dei trasporti ha bisogno di mezzi più moderni, meno inquinanti e di una pianificazione di largo respiro, in grado di ridurre la congestione del traffico nelle città, possibile solo se gli investimenti saranno sul lungo periodo».

Per stimolare e favorire la mobilità collettiva, le associazioni chiedono la defiscalizzazione dei biglietti, oltre che degli abbonamenti già prevista nella Finanziaria.

La Regione ha già avviato iniziative con l’introduzione di Pegaso, un solo biglietto per i vari tipi di trasporto, dal treno all’autobus urbano. Sistema che sembra avere dato buoni risultati, anche se solo in termini di aumento di viaggiatori.

Il trasporto pubblico in Toscana

31 le aziende, di cui18 private che operano nel trasporto pubblico locale in Toscana

205 milioni in passeggeri trasportati in un anno

124 milioni i chilometri prodotti in un anno

350 mila i chilometri percorsi in un giorno

6.100 gli addetti in Toscana

2.950 gli autobus circolanti nella regione

8,5 anni l’età media degli autobus

200 – 250 mila euro il costo di un autobus nuovo

450 milioni di euro il valore della produzione annua

600 mila viaggiatori al giorno

60 % incidenza del costo del lavoro

30 – 35 % incidenza di biglietti e abbonamenti sul valore prodotto

23,7 % aumento del costo delle assicurazioni nel periodo 2004/07

23,81 % aumento costo gasolio dal 2004 al 2006

28,61 per cento aumento del costo della manutenzione dal 2004 al 2007

(Fonte Cispel, Asstra, Anav e Anci Toscana)