Giubileo 2025

Ucraina: card. Zuppi, “chi spera nella pace non resta impermeabile alla sofferenza”

Il messaggio dell'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei inviato questa mattina ai 110 attivisti italiani giunti nella città di Kharkiv per vivere in terra ucraina il Giubileo della speranza

(foto Sir)

“Saluto con affetto tutti i partecipanti a questo Giubileo davvero della speranza del Mean. Sono i giorni di san Francesco. Pace e bene era il suo saluto per tutti. La speranza per lui significava non scappare in un mondo fuori del mondo, in qualche spazio protetto o impermeabile alla sofferenza che la violenza e l’ingiustizia inevitabilmente producono. Fa come ci chiede Gesù: diventa piccolo, scende dal cavallo, lascia l’armatura e diventa davvero un cavaliere che invece di fare la morte portava vita, protezione, cortesia, pace”.

È quanto scrive il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in un messaggio inviato questa mattina ai 110 attivisti italiani giunti nella città di Kharkiv per vivere in terra ucraina il Giubileo della speranza. Un’iniziativa di pace promossa dal Mean – Movimento europeo di azione non violenta, a cui hanno aderito movimenti ecclesiali e associazioni nonché sindaci italiani e amministratori locali.

Il messaggio è stato letto questa mattina prima della messa celebrata nella cattedrale cattolica latina di Kharkiv dal vescovo mons. Pavlo Honcharuk. Hanno concelebrato il nunzio apostolico di Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas, e il vescovo esarca greco-cattolico di Kharkiv, mons. Vasyl Tuchapets. “Papa Leone ha chiesto alle parrocchie delle comunità italiane di essere case di pace e non violenza”, scrive ancora Zuppi. “Grazie di testimoniare questo e di confortare la speranza dove vediamo le conseguenze della distruzione che sempre la guerra porta con sé! Dio vi benedica. Venga presto la pace giusta e duratura. Un abbraccio”.