Mondo

Ue: Juncker, Discorso sullo stato dell’Unione. Proposte su commercio, industria, clima, web e migrazioni

Sono le cinque «proposte» che Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha presentato all’Europarlamento durante il Discorso sullo stato dell’Unione pronunciato in mattinata nell’emiciclo del Parlamento europeo a Strasburgo. Le reazioni dei gruppi dell'europarlamento.

(Strasburgo) Rafforzare il commercio europeo; rafforzare il settore industriale «rendendolo ancora più competitivo e sostenibile»; «essere all’avanguardia nella lotta contro il cambiamento climatico riducendo le emissioni»; proteggere gli europei nell’era digitale con maggiore sicurezza in internet; insistere nell’affrontare il tema delle migrazioni in chiave solidale, «senza lasciare soli i paesi più esposti». Sono le cinque «proposte» che Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha presentato all’Europarlamento durante il Discorso sullo stato dell’Unione pronunciato in mattinata nell’emiciclo del Parlamento europeo a Strasburgo.

Migrazioni, omaggio all’Italia. «Rendo omaggio all’Italia per la sua generosità», ha affermato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Ampio il capitolo sulle migrazioni e diversi i riferimenti all’Italia e al suo impegno su questo versante, e al lavoro svolto «assieme al mio amico Paolo Gentiloni» e al suo governo. «Nel Mediterraneo – ha affermato Juncker – l’Italia deve salvare l’onore dell’Europa». Ha poi ricordato che «non tutti i Paesi danno eguale prova di solidarietà», lasciando il maggior peso delle migrazioni sui Paesi di primo arrivo, Italia e Grecia. Juncker ha parlato della situazione «tragica» nei campi di raccolta in Libia e altri Paesi africani, situazione da risolvere a carico di Ue e Onu insieme. Juncker si è poi soffermato sui rimpatri, sugli investimenti necessari per lo sviluppo dell’Africa («Dobbiamo fare molto di più») e sulla necessità di «aprire vie legali di immigrazione» verso l’Europa.

Accesso ai vaccini. «Non ci possono essere in Europa lavoratori di seconda classe: stesso lavoro, stesso salario»: Jean-Claude Juncker nel suo Discorso sullo stato dell’Unione ha affrontato temi di politica interna ed estera, ha parlato di terrorismo e di migrazioni, ha sottolineato il buon momento di ripresa dell’economia e dell’occupazione in quasi tutti i Paesi Ue. Ha richiamato il valore delle vaccinazioni: «Non è possibile – ha detto – che dei bambini muoiano per malattie che dovrebbero esser scomparse». E quindi: «In Romania e in Italia i bambini devono avere accesso ai vaccini senza condizione alcuna. Non ci devono essere morti evitabili nella nostra Europa». Juncker si è espresso per la promozione di tre principi: libertà, parità e uguaglianza tra le persone, difesa dello stato di diritto. Ha chiesto di aprire le porte di Schengen a Romania e Bulgaria, mentre ha affermato che «la Turchia si allontana dall’Europa». Ad Ankara «i giornalisti devono stare nelle redazioni, non in prigione».

Un ministro per l’Euro. Nel suo Discorso, Jean-Claude Juncker ha invocato un unico ministro dell’economia e delle finanze per la zona euro. Ha insistito sull’Unione dell’energia, sul mercato unico digitale, sull’Unione della difesa. Parlando delle riforme istituzionali e politiche necessarie per una nuova Ue, ha escluso un proprio secondo mandato alla Commissione, mentre ha proposto l’unificazione delle cariche di presidente della Commissione e del Consiglio europeo. Juncker ha definito il Brexit un «momento triste e tragico», una scelta della quale si «pentiranno presto» gli stessi britannici. Ha concluso chiedendo all’Europa e agli Stati membri di «dare prova di audacia» per rispondere alle attese dei cittadini, per affrontare le sfide presenti e per «preparare un futuro comune» di benessere, equità e sicurezza. Al termine del discorso ampia parte dell’emiciclo si è alzato in piedi per un lungo applauso; nessun segnale di approvazione da euroscettici, destra e sinistra.

Le reazioni dei gruppi. «L’Europa ha bisogno di coraggio, di proposte, di fatti. Il discorso di Juncker va in questa direzione». Mandred Weber, tedesco, capogruppo Ppe a Strasburgo, commenta il Discorso sullo stato dell’Unione. «Vogliamo difendere i nostri valori e il nostro way of life in questo mondo in rapida trasformazione». Gianni Pittella, italiano, capogruppo dei Socialisti e democratici afferma: «Senza Europa si è più soli e indifesi». Molti gli appunti al discorso di Juncker, soprattutto sulla riforma dell’asilo e sul versante dei diritti sociali e del lavoro. Syed Kamall, britannico, leader dei Conservatori: «No a una Europa protezionista» che si intravvede, a suo avviso, nelle parole di Juncker. «Su migrazioni, sicurezza e occupazione l’Ue deve solo svolgere un ruolo di appoggio agli Stati», senza invasioni di campo. Guy Verhofstadt, belga, leader dei Liberali: «Il discorso di Juncker – afferma – mi è piaciuto. È pieno di visione e di ambizione. Ora il quadro è cambiato in Europa con le vittorie di tanti leader pro-Europa, dall’Austria alla Francia». Il francese Patrick Le Hyaric, della Sinistra unitaria, è molto critico: «Quella di Juncker è un’Europa che non corrisponde alla realtà, ai problemi del lavoro, dell’inquinamento, dei diritti sociali. Le famiglie non arrivano alla fine del mese…». Nigel Farage, britannico, ritenuto tra i «padri» del referendum sul Brexit: «Il modo in cui l’Ue tratta Polonia e Ungheria sembra quello dei tempi del comunismo. Juncker non ha imparato niente dal Brexit. E Verhofstadt si sbaglia: L’ondata populista non finirà, siamo solo all’inizio».