Italia

UNITA’ D’ITALIA, NAPOLITANO ALLE CAMERE RIUNITE: RECUPERATA ISPIRAZIONE FEDERALISTA

“Orgoglio e fiducia; coscienza critica dei problemi rimasti irrisolti e delle nuove sfide da affrontare; senso della missione e dell’unità nazionale”. Sono i temi su cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scandito il robusto discorso a Camere riunite che ha suggellato le celebrazioni del 150°. È stata una festa riuscita e sentita, che si è dispiegata ovunque. Gli italiani hanno bisogno oggi di riflettere e insieme di festeggiare. Le dense giornate del 16 e 17 marzo hanno fornito molte importanti indicazioni da tutti e due i punti di vista, su cui continuare a lavorare.Prima di tutto i riferimenti ideali, che vengono dal Risorgimento e dalla storia unitaria. Le grandi personalità e i grandi valori devono essere sempre riscoperti, per avere punti di orientamento credibili. E il patrimonio a disposizione da approfondire e da rilanciare è veramente notevole.Il secondo punto sono le grandi fratture, i grandi conflitti nella storia unitaria e la capacità di risolverli. Napolitano ha parlato della questione meridionale, della questione sociale e della questione romana. Proprio su questo tema, sulla sua soluzione e sulle prospettive della presenza e dell’operosità della Chiesa e dei cattolici nella vita nazionale ha avuto parole significative, sottolineando “il riconoscimento del ruolo sociale e pubblico della Chiesa cattolica e, insieme, nella garanzia del pluralismo religioso”. Questo rapporto, ha aggiunto, si manifesta oggi come uno dei punti di forza su cui possiamo far leva per il consolidamento della coesione e unità nazionale.Una terza importante indicazione è per lo sviluppo del pluralismo istituzionale, nel senso delle autonomie. Con le misure che sono oggi delineate “è stata in definitiva recuperata l’ispirazione federalista che si presentò in varie forme ma non ebbe fortuna nello sviluppo e a conclusione del moto unitario”.Infine cruciale è la prospettiva europea e internazionale. L’Italia, nella sua identità profonda, che viene dal tesoro di arte e di cultura che rappresenta, è patrimonio dell’umanità. E deve sapere e potere giocare un ruolo adeguato.Quel che è certo è che proprio la riflessione collettiva di questi mesi smonta senza appello gli opposti revisionismi secessionisti o legittimisti e le propagande che hanno tentato di impadronirsene.Possiamo essere soddisfatti di questo anniversario dell’identità e insieme della responsabilità. Disponiamo, ci ha ricordato il presidente, “di grandi riserve di risorse umane e morali”. Ma ha ammonito che per andare avanti deve svilupparsi “nuovamente un forte cemento nazionale unitario, non eroso e dissolto da cieche partigianerie, da perdite diffuse del senso del limite e della responsabilità”. E’ la via delle opere, della concreta operosità e dunque della responsabilità. Per questo possiamo essere fiduciosi, a patto di assumerci ciascuno le nostre responsabilità e saperci mettere al lavoro, uniti, sereni e consapevoli. (Sir)