Vita Chiesa

Uno «tsunami» di gioia che ha contagiato Sydney

SYDNEY. Tsunami of faith and joy, così titolava The Sydney Morning Herald, all’alba del giorno seguente la chiusura della Gmg. Anche se il termine tsunami porta inevitabimente con sé anche l’idea della catastofe e della distruzione, dopo la due giorni conclusiva della Gmg 2008 i giovani pellegrini toscani lo fanno loro perché pensano alla Gmg vissuta come ad un’occasione che ha profondamente marcato la storia della Chiesa in Australia e nel mondo. Uno tsunami positivo potremmo dire, particolarmente potente per le ondate riversate sulla città di Sidney e la nazione australiana. Sicuramente l’ondata più forte si è rivelata quella di domenica, con la più affollata Messa cattolica mai celebrata nella «grande terra australe dello Spirito Santo», ma anche quella di venerdì ha raggiunto con la sua Via della Croce ogni angolo e ogni cuore, coinvolgendo la città in ogni sua parte.

Si sono alternate in questi giorni a Sidney ondate intense, colme di voci come di silenzio. Difficile per i pellegrini scordare il momento dell’Adorazione Eucaristica durante la Veglia di sabato sera a Randwick: una preghiera solitamente così impegnativa, in particolar modo se vissuta in grandi numeri, è diventata il momento più intenso che portano nel cuore, un’ondata di adorazione in quel silenzio di decdine di migliaia di giovani di fronte a Dio Eucarestia.

Un altro momento toccante è stato la presentazione dei giovani candidati a ricevere il sacramento della Confermazione. Un momento nuovo rispetto alle altre Gmg, una Grazia per i giovani scelti ma anche per tutti i pellegrini che hanno potuto pregare per loro e con loro. È stata infatti la Cresima il sacramento caratteristico dei questa Giornata Mondiale della Gioventù, incentrata sul tema dello Spirito Santo.

Particolarmente apprezzate le parole che il Papa ha rivolto ai giovani durante la Veglia di sabato sera. Si è trattato di una catechesi impegnativa ed allo stesso tempo paterna, capace di portare contenuti profondi, non sempre facilmente da assimilabili a primo impatto. Sono molti i giovani che esprimono concordi il desiderio di tornare a leggere e meditare le parole rivolte loro in queste giornate da Benedetto XVI. «Proponiamo ai giovani fiorentini che stanno vivendo il lungo viaggio in Australia e rientreranno in Italia il 2 agosto di iniziare questa esperienza di rilettura e meditazione già nei giorni che ancora trascorreremo in questa terra con momenti dedicate alla lettura personale e comunitaria», spiega Marco Cerruti, responsabile della pastorale giovanile di Firenze.

Senza dubbio particolarmente coinvolgente il passaggio nel quale il Papa, durante la sua «lezione di teologia» sullo Spirito Santo durante la Veglia ha parlato di sé confidando come da ragazzo, pur apprendendo dell’esistenza dello Spirito Santo, non avesse compreso pienamente la terza persona della Trinità prima di intraprendere lo studio degli scritti di Sant’Agostino dopo essere diventato sacerdote. Anche la comprensione dello Spirito Santo da parte di Agostino, ha osservato il Papa, «si sviluppò in modo graduale» e «fu una lotta».

Inevitabile quindi per i ragazzi ritrovarsi a pieno nelle considerazioni di Benedetto XVI circa il significato della bellezza della natura australiana. Sarebbe davvero paradossale non prendere consapevolezza della potenza dello Spirito nella meraviglia della natura che i giovani hanno potuto abbracciare..

Sarebbe altrettanto paradossale non vedere lo Spirito Santo all’opera nel convocare a Sidney più di 250 mila giovani provenienti dai più remoti angoli del Globo, affinché riportino nei loro più svariati Paesi la gioia di testimoniare Cristo con la loro vita e la forza ricevuta su quel Continente Nuovissimo che alla sua scoperta, quattro secoli fa, fu battezzato «Terra Australe dello Spirito Santo».

Mario Agostino, Sara Martini