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Usura: mons. D’Urso (Consulta), nel 2012 richieste a governo per oltre 28 milioni

L’estensione della possibilità di accesso al Fondo di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura (art. 14 della legge 108/1996) anche alle famiglie «non esercenti attività economiche»; il rifinanziamento del Fondo di prevenzione dell’usura (art. 15 della stessa legge) e il suo finanziamento a «regime»; la lotta al gioco d’azzardo che nel 2011 ha raggiunto la cifra di 74 milioni di euro ed è una delle principali cause del sovraindebitamento delle famiglie e del ricorso ai prestiti usurai. Ma anche l’inserimento delle Fondazioni antiusura negli organismi per la composizione delle crisi da sovraindebitamento. A rinnovare al mondo politico e al governo tali richieste, già più volte avanzate, è questa mattina monsignor Alberto D’Urso, segretario della Consulta nazionale antiusura «Giovanni Paolo II» (www.consultantiusura.it), durante l’assemblea generale annuale a Roma per l’approvazione, da parte dei presidenti delle 28 Fondazioni associate, del bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2013. Dati del ministero dell’Economia e finanze alla mano, monsignor D’Urso illustra l’attività svolta nel 2012 dalla Consulta e dalle Fondazioni: «Sono state assistite 1.124 persone, dietro le quali c’è sempre una famiglia, 141 solo a Crotone, per un ammontare complessivo di 28 milioni e 855.737 euro, oltre 6 mila dei quali erogati a Siena». Più di 11mila i colloqui di ascolto».

Sono 28 sull’intero territorio nazionale, riconosciute regionalmente e iscritte nell’apposito elenco del Mef, le Fondazioni antiusura riunite nella Consulta, operante da oltre 15 anni. Due, precisa monsignor D’Urso, gli strumenti con i quali operano: «i fondi di garanzia trasferiti dallo Stato in virtù dell’art. 15 della legge 108/1996, peraltro non più alimentati dal 2008», e «i fondi propri (derivanti dall’8 per mille della Chiesa cattolica e da donazioni) verso le famiglie indebitate per usura o non rientranti nei parametri previsti dalla legge per l’accesso alle misure».

Ripercorrendo il 2012, il segretario della Consulta richiama, tra l’altro, l’audizione alla XII Commissione permanente Affari sociali della Camera (27 marzo) con il sociologo Maurizio Fiasco per sottolineare le ricadute sociali legate al sovraindebitamento e al gioco d’azzardo e «la necessità di norme per frenare – o meglio abolire – la pubblicità ingannevole», e la costituzione, nel gennaio dello stesso anno, del Cartello «Insieme contro l’azzardo».

Da monsignor D’Urso un pensiero al neobeato don Pino Puglisi, e il rilancio dell’impegno contro usura, estorsione e azzardo, in particolare «nelle periferie dove sono più presenti povertà, emarginazione e omertà», e un accorato appello alle banche che, «nate per aiutare le persone, sono oggi mosse dalla mera logica del profitto e stanno strozzando le persone e le fondazioni».