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Venezuela: incontro tra vescovi e Congregazioni religiose. Guaidó vara un piano di rinascita per il Paese

Mentre si continuano a vivere a Caracas e in tutto il Venezuela ore di tensione (ieri Juan Guaidó, presentando il suo programma per far ripartire il Paese, ha denunciato che le forze speciali erano entrate in sua assenza a casa sua), si è tenuta ieri a Caracas, nella sede della Conferenza episcopale venezuelana (Cev) una riunione tra la Presidenza della Cev e i superiori e le superiore delle varie Congregazioni, che compongono la Confederazione venezuelana delle religiose e dei religiosi del Venezuela.

Mons. José Luis Azuaje, presidente della Cev e arcivescovo di Maracaibo, ha parlato di «un incontro profondo», tra «servitori del popolo venezuelano nell’ambito religioso e anche in quello della promozione umana». Si è trattato di un primo incontro così allargato, di conseguenza le questioni sono state solo delineate. I superiori hanno manifestato le loro preoccupazioni sia per le realtà che vivono le proprie Congregazioni, sia per la situazione del Venezuela; si sono chiesti, perciò, come contribuire ad accompagnare in maniera attiva questa crisi umanitaria, politica ed economica.

Mons. Azuaje ha parlato della necessità di un «maggiore accompagnamento del nostro popolo che soffre», attraverso azioni concrete, sia di carattere spirituale sia nell’ambito della solidarietà. All’incontro hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell’area educativa della Caritas venezuelana.

Intanto, ieri Guaidó ha presentato un articolato piano di rinascita del Venezuela, prevedendo un percorso verso nuove elezioni e, nel frattempo, una strategia di rilancio dell’economia e un piano di aiuti internazionali. Nel frattempo la Polizia speciale entrava nella sua abitazione e l’autoproclamato presidente ad interim, che ha anche ringraziato il Parlamento europeo per il riconoscimento, ha detto che avrebbe considerato Maduro direttamente responsabile di qualunque cosa possa toccare ai loro familiari.