Prato

Viaggio ad Amatrice tra i pratesi in prima linea

Insieme a Luca Senserini di Arezzo è stato il responsabile del campo per sfollati allestito a Musicchio, un piccolo paese di trenta persone a sette chilometri da Amatrice. Abbiamo incontrato Daniele Langianni, della Protezione civile di Prato, nei luoghi devastati dal terremoto. Il primo settembre ha dato il cambio al collega Sergio Brachi e dopo cinque giorni passati al comando della tendopoli messa in piedi dalla Regione Toscana, lunedì 5 settembre è tornato a casa per riprendere il proprio lavoro in Comune.

Quello di Musicchio viene definito un «campo anomalo», è diviso in due dalla strada principale del paese: da una parte ci sono le tende per l’alloggio dei residenti, tutti evacuati dalle loro case, dall’altra ci sono la cucina, i bagni e una tensostruttura multi funzione che fa da sala mensa, cappella per la messa e anche da casa del popolo. «Qui la sera gli abitanti si ritrovano per passare un po’ di tempo insieme – racconta Langianni – una sera qualcuno ha tirato fuori gli strumenti musicali e si è messo a suonare».

La tendopoli e gli sciacalli. Gli altri campi montati nelle zone colpite dal sisma sono «recintati» e tutti i servizi si trovano all’interno di una vera e propria cittadella. «Qui non potevamo fare altrimenti che dividere il campo in due per via della strada», spiega Langianni. Ma questa particolarità ha reso il campo dei pratesi una specie di «porto», dove molti rappresentanti delle forze dell’ordine impegnate nell’emergenza si fermano per un pasto o per un caffè. «Qui gli ospiti siamo noi – ci tiene a sottolineare l’altro capo campo, Luca Senserini – i padroni di casa sono gli sfollati, questo è il loro paese. Siamo a servizio dei loro bisogni e ci organizziamo in modo condiviso e compartecipato».

Tra i modi più semplici ci sono quelli di decidere insieme il menù del giorno e alcune piccole regole di convivenza. Una però è inderogabile, decisa dalla Prefettura di Rieti e dal sindaco di Amatrice: nessuno può rientrare nella propria casa fino a che tutti gli edifici del territorio comunale non sono stati verificati e controllati. Così gli abitanti della frazione di notte dormono nelle tende, in tutto sono poco più di venti, di giorno lavorano nei campi, guardano gli animali – questa è una zona di allevatori, soprattutto di mucche – e, purtroppo, devono stare attenti agli sciacalli.

«Si tratta di un fenomeno diffuso – dice Langianni – qui le case sono tutte in piedi, hanno subìto lesioni superficiali e non strutturali, dentro ci sono tutti i beni delle famiglie e questa cosa attira ladri da diverse parti di Italia». Due uomini, noti pregiudicati provenienti da Roma, sono stati trovati a bordo di un furgone pieno di materiale delle forze dell’ordine e di beni donati ai terremotati, compresi giocattoli per bambini. I due avevano rubato un paio di tute alla Protezione civile e fingendosi addetti all’emergenza sono entrati nelle case. «Per proteggere il campo abbiamo contattato l’associazione nazionale carabinieri di Prato – aggiunge Langianni – sono venute subito due persone per darci una mano, sono il presidente Paolo Poli e Maurizio Magliocca, a loro tocca il compito di sorvegliare le tende e le case giorno e notte». La solidarietà pratese qui si è manifestata in modo concreto grazie all’intervento del Comitato Prato Pro Emergenze. «Il campo è stato allestito in fretta, secondo tutte le regole, ma restava da completare la sistemazione dei bagni e delle cucine», afferma ancora Daniele Langianni. Il capo campo ha chiesto aiuto al Comitato e da Prato è partita una cospicua donazione, con la quale sono state acquistate tre fosse biologiche Imhoff (dal nome dell’ideatore, il tedesco Karl Imhoff), vasche settiche utilizzateper il trattamento deiliquami, e tre pozzettisgrassatori per le cucine.Gli impianti sono statisuddivisi fra i tre campigestiti dalla Toscana,oltre a quello diMusicchio infatti ce ne sono due a Cornillo Nuovo, nelle frazioni di Cimitero e Pantanelle. Qui, e nelle altre 65 frazioni di Amatrice, c’è ancora bisogno di dare una mano. La richiesta è di contribuire con offerte e non di inviare alimenti o vestiario. Ricordiamo il conto corrente pratese «Un aiuto subito», numero 256013, codice Iban:IT49 S057 2821 50149057 0256 013.

Giacomo Cocchi