Lettere in redazione

Vigili del Fuoco, in attesa da 8 anni

Chi vi scrive è uno dei 1.400 idonei rimasti in attesa da otto anni del concorso pubblico a 184 posti di Vigile del Fuoco bandito nel 1998. Da martedì 7 ottobre scorso, in piazza Montecitorio, è costantemente presente un gruppo di idonei che porteranno avanti ad oltranza lo sciopero della fame fino a quando chi di dovere non darà una risposta concreta e definitiva a questa situazione.

Per l’anno 2008 il governo ha autorizzato l’assunzione di 1.135 vigili discontinui (precari), che a differenza nostra non hanno dovuto nemmeno superare le cinque prove concorsuali, bensì solo una di esse, la prova ginnica.

La cosa assurda è che con il decreto milleproroghe 2008 hanno autorizzato la proroga della validità della nostra graduatoria per l’ottavo anno consecutivo per assumere solo 52 unità a fronte delle 1.135 unità dei discontinui (precari).

Abbiamo, già da tempo, costituito un Comitato che lotta giorno dopo giorno per far valere i propri diritti sanciti dall’articolo 97 della Costituzione, che recita: «Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso», questa precisazione è stata più volte ricordata anche dal Ministro Brunetta, però purtroppo, non ne vediamo riscontro.

Stando al parere emesso dal Dipartimento della Funzione Pubblica (UPPA n°2/08), sussiste il vincolo, più volte ribadito dalla giurisprudenza costituzionale, di garantire l’adeguato accesso dall’esterno (mediante concorso) in misura non inferiore al 50 per cento dei posti utilizzati, configurandosi, infatti, la stabilizzazione, come progressione verticale. Purtroppo, anche di questo non abbiamo riscontro. Il Comitato idonei 184 V.F. è disposto a qualsiasi cosa pur di vedere realizzato questo sogno, sperando di sensibilizzare l’opinione pubblica ed ottenere finalmente risposte concrete dallo Stato, per il quale in futuro, si spera, saremmo disposti a dare la nostra vita.

Luigi RivoltaReggello (FI)

Quanto denunciato dal nostro lettore è tutto vero. E credo non sia l’unico esempio nella pubblica amministrazione. È giusto pretendere – come prescrive la Costituzione – che chi viene assunto abbia superato un regolare concorso. Ma non si può attendere dieci anni per una regolarizzazione. E vedere che lo Stato preferisce ricorrere a nuovi precari che il concorso non l’hanno superato.

Claudio Turrini