Toscana
Violenza di genere, in 15 anni 121 femminicidi in Toscana

Sono queste le cifre più drammatiche che emergono dal tredicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere.
“Ancora un volta – ha affermato l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli – emerge come la violenza sia un fenomeno trasversale tra le classi sociali, segno della persistenza nella società di una cultura patriarcale che vuole relegare il ruolo della donna in una dimensione di inferiorità. Il rapporto annuale realizzato dall’Osservatorio sociale regionale per noi resta uno strumento importantissimo di conoscenza, di valutazione, di consapevolezza sia del fenomeno sia dell’adeguatezza e dell’efficacia delle misure che mettiamo in campo sul fronte della prevenzione, della protezione e della presa in carico delle donne vittima di violenza di genere. È una fotografia che ci consente un monitoraggio attento ed il risultato di una grande lavoro di rete fatto grazie ai dati raccolti dai centri antiviolenza, dalle associazioni, dai consultori e dalla rete del codice rosa”.
“Questa pandemia – ha affermato l’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini – ha reso drammaticamente più evidenti le disuguaglianze che già esistevano, le ha acuite, ha allargato il gender gap. Occorre lavorare sempre più sulla prevenzione e sulla promozione di una cultura diversa, fondata su rispetto, parità, non discriminazione, a partire dalle giovani generazioni e dalle scuole per destrutturare intollerabili stereotipi di genere ancora esistenti. Ed è altrettanto fondamentale garantire alle donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita dalla violenza tutte le condizioni per poter davvero tornare libere e autonome, come le misure che abbiamo già messo in campo per sostenere il reinserimento lavorativo insieme ai nostri centri per l’impiego e ai centri antiviolenza toscani. Siamo quindi a lavoro su più fronti. Per colmare il gender gap saranno preziose le risorse del Pnrr e quelle della nuova programmazione dei fondi europei, un’opportunità che dobbiamo sfruttare al meglio per sanare le disuguaglianze esistenti. Vinceremo davvero questa battaglia e quella contro la violenza se ci impegneremo tutte e tutti insieme, perché non stiamo parlando di ‘un problema delle donne’, ma dell’intera società. Per questo dobbiamo chiedere agli uomini di essere al nostro fianco in questa battaglia”.
Questa strage di donne, che continua in Toscana come nel resto del nostro Paese, nasce da un contesto nel quale molte donne si sentono profondamente a rischio: basti pensare che nel solo 2020 ben 3.132 donne si sono rivolte a un centro antiviolenza. Si tratta di donne in larga misura tra i 30 e i 49 anni (il 60% ) che dichiarano di aver subito violenza psicologica (85% dei casi) spesso accompagnata da violenza fisica (60,9%), o anche economica (27,.2%), o con l’aggiunta di minacce (21%). E in molti casi si tratta di situazioni di lunga durata: il 36% di queste donne segnala che queste situazioni drammatiche si protraggono da oltre 5 anni.
Davanti a questi scenari numerose sono le attività messe in atto che il Rapporto sulla violenza evidenzia con cura e che qui riassumiamo.