Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Vittime degli abusi, ad Arezzo Angelus e incontro alla Madonna del Conforto

Venerdì 17 novembre alle 12 l’iniziativa in Cattedrale con il vescovo Andrea Migliavacca

La Chiesa italiana celebra la terza Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. In vista di questa occasione la diocesi promuove venerdì 17 novembre un Angelus e ascolto della Parola di Dio con il vescovo Andrea Migliavacca a partire dal tema “La bellezza ferita. ‘Curerò la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe’ (Ger. 30,17)”. L’iniziativa, che si svolge a partire da mezzogiorno nella Cappella della Madonna del Conforto, viene trasmessa in diretta su Tsd, visibile nel canale 85 in tutta la Toscana e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live.

L’iniziativa, istituita in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, coinvolge tutta la comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione riguardo questa dolorosa realtà. Questa Giornata anche nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro accompagna e sostiene l’operato del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, volto a formare e informare, in ottica preventiva, tutti gli operatori pastorali, laici e presbiteri che ha come referente mons. Alessandro Conti. Inoltre, come nelle altre diocesi d’Italia, anche ad Arezzo è attivo un centro di ascolto che ha come referente la professoressa Paola Forzoni. Al centro di ascolto è possibile rivolgersi per fugare dubbi o porre domande, per un confronto, un appuntamento, ma anche per eventuali segnalazioni.

“È importante – spiega il vescovo Andrea Migliavacca – come diocesi partecipare a questa giornata di preghiera e sensibilizzazione su questo tema perché come comunità cristiana siamo impegnati a contrastare ogni forma di abuso sia al suo interno che anche a richiamare questa attenzione nell’ambito della società civile. La preghiera di domani vuole essere un segno semplice, ma vero, di partecipazione”.