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VOLONTARI OSPEDALIERI, L’AVO DI FIRENZE CERCA NUOVE LEVE

Far conoscere l’attività della propria associazione, in modo da attrarre nuovi volontari. Da qualche anno, infatti, il numero di nuovi associati è in calo. Questo il motivo che ha spinto la sezione fiorentina dell’Avo, l’Associazione volontari ospedalieri, a chiedere un’audizione alla commissione Sanità del Consiglio regionale toscano. La presidente Maria Cristina Marciado e altre rappresentanti sono state ascoltate durante la seduta di questa mattina e hanno presentato numeri e dati per illustrare la loro attività. A Firenze l’Avo è attiva da quasi 30 anni, conta circa 500 volontari ed è presente in tutti gli ospedali fiorentini, compresi il Cto e l’Unità spinale, e in 7 residente sanitarie assistite. Il compito principale che l’Associazione si pone è quella di aiutare il sistema sanitario pubblico “umanizzando” la permanenza negli ospedali e nelle altre strutture, aiutando il paziente nell’espletamento delle attività quotidiane e non facendolo sentire solo. Soprattutto con gli anziani delle Rsa, hanno spiegato le volontarie, è importantissimo combattere la solitudine, che molti di essi provano, instaurando un rapporto di ascolto e di amicizia che finisce per essere un prezioso stimolo a non lasciarsi andare. In altri casi, come con i bambini del Meyer o i ricoverati dell’Unità spinale, il volontario interviene anche per “dare il cambio” temporaneamente alla famiglia che ha bisogno di un po’ di tempo per altre incombenze e cercando di supportare psicologicamente il paziente. Spesso, hanno spiegato le volontarie, nascono amicizie bellissime e durature. L’Avo fornisce anche un servizio “Sos”, cioè di assistenza personalizzata ad alcuni pazienti su richiesta o segnalazione. “L’opera dei volontari Avo, qualsiasi carica ricoprano – ha spiegato ancora Marciado – è sempre e totalmente gratuita. Da qualche anno a questa parte purtroppo il numero dei nostri associati è un po’ in calo, per questo abbiamo deciso di farci conoscere. Perché noi solo di questo abbiamo bisogno: nuovi volontari che garantiscano il ricambio generazionale”. A questo scopo il 24 ottobre prossimo sarà celebrata la prima giornata nazionale dell’Avo: a Firenze, in piazza Signoria, sarà presente dalle 10 alle 18 un gazebo in cui l’associazione illustrerà le proprie attività. Fra le richieste che i volontari hanno avanzato, anche quella di alcuni mezzi per poter trasportare qualche volta gli anziani fuori dalle Rsa per una gita ai musei, in città ecc., in modo che non si sentano completamente e definitivamente tagliati fuori dal mondo esterno. “Questi volontari forniscono un aiuto prezioso al sistema sanitario regionale – ha commentato alla fine dell’audizione il presidente della commissione Sanità Fabio Roggiolani (Verdi) – integrando dal punto di vista umano il servizio di cura e di riabilitazione offerto. Poiché noi crediamo a un paziente protagonista della propria guarigione, è chiaro che il fatto che egli non si senta mai lasciato solo rappresenta una spinta in più sulla strada del recupero”. (cem)