Italia
Von der Leyen: Europa e Africa destini allineati
Si è aperto stamani il vertice Italia-Africa alla presenza delle massime autorità dell'Unione Europea.
“Sono molto grata all’Italia per aver messo la cooperazione con l’Africa al centro della sua politica estera e della presidenza del G7”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al vertice Italia-Africa in Senato a Roma. A suo avviso, “il nuovo Piano Mattei rappresenta un importante contributo a questa nuova fase della nostra partnership con l’Africa e si integra con l’European Global Gateway”. “Gli interessi e i destini tra Africa ed Europa sono allineati “, ha detto Von der Leyen, soprattutto in alcuni settori chiave come energia pulita, lotta al cambiamento climatico, lavoro, migrazioni. Sulle migrazioni si è poi soffermata a lungo affermando: “Dobbiamo dare un giro di vite ai trafficanti che commerciano esseri umani e al contempo costruire alternative legali a queste rotte mortali”. Ha quindi citati le collaborazioni avviate con Costa d’Avorio, Gambia, Mauritania e Senegal. “Il nostro approccio è chiaro: siamo pronti a offrire maggiori opportunità per venire in Europa legalmente in modo che le persone possano muoversi, imparare e riportare a casa le nuove competenze. La mobilità deve essere gestita dalla legge, non dai trafficanti”.
Il presidente dell’Unione africana, Azali Assoumani, nel suo discorso ha detto: “È essenziale lavorare insieme per mettere a frutto il potenziale dell’Africa, per sviluppare sempre di più il continente, per rafforzare la nostra partnership, ma soprattutto per porre fine ai flussi migratori che spesso sono micidiali per gli africani. Mi auguro che il vertice sia occasione per incoraggiare l’Italia ed altri partner a contribuire sempre di più a potenziare la sicurezza alimentare e garantire la trasformazione dei sistemi di produzione agricola in Africa”.
Il vice segretario generale delle Nazioni Unite, Amina Mohammed, dal canto suo ha sottolineato: “Sull’Agenda 2030 siamo in ritardo, solo il 15 per cento degli obiettivi sarà entro la scadenza”; ”per ora si tratta di un fallimento”. ”Gli impegni assunti negli ultimi decenni sono stati aggravati dall’incapacità di riprendersi da numerosi crisi’”, come la pandemia, la guerra in Ucraina e il conflitto tra Israele e Hamas.