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ZIMBABWE: CARD. NAPIER (SACBC), LE AZIONI DI MUGABE SONO UN’OFFESA AGLI OCCHI DI DIO

“Il popolo dello Zimbabwe ha il diritto di scegliere il proprio presidente in un’elezione libera ed equa. La Southern African Catholic Bishops’ Conference (Sacbc) sostiene con passione questa legittima aspirazione della popolazione”. Così il cardinale Wilfrid Napier, arcivescovo di Durban e portavoce della Sacbc (la Conferenza episcopale che riunisce i vescovi di Botswana, Sudafrica e Swaziland), in un comunicato inviato oggi all’Agenzia Fides, esprime la preoccupazione della Chiesa cattolica per la grave situazione creatasi nello Zimbabwe a seguito delle violenze e delle intimidazioni che contrassegnano la campagna elettorale per l’elezione del presidente (27 giugno). “Purtroppo – afferma il cardinale Napier – la violenza a sfondo politico, l’intimidazione e la tortura hanno di fatto reso impossibile un giusto ed equo svolgimento del ballottaggio per le elezioni presidenziali. I candidati dell’opposizione non possono presentare i loro programmi agli elettori, né hanno un accesso imparziale ai mezzi di informazione”. Nelle ultime settimane, sottolinea il cardinale, “la violenza si è intensificata, fino al punto che il Movimento per il cambiamento democratico ha preso la difficile decisione di non partecipare al ballottaggio che è degenerato in una farsa”.Occorre “un modello di governo fondato sul consenso che coinvolge tutti i cittadini dello Zimbabwe. La comunità internazionale deve collaborare con la Comunità di sviluppo dell’Africa australe per giungere ad una giusta soluzione”. È quanto chiede il cardinale Napier per far uscire lo Zimbabwe dalla crisi. Per il cardinale, “le azioni del presidente Mugabe e quelle dei suoi generali, delle loro mogli, dei loro sostenitori teppisti e dei cosiddetti veterani di guerra, sono un’offesa agli occhi di Dio. Il giudizio li attende”. Ed aggiunge: “Tutti devono chiedersi chi può beneficiare dell’attuale crisi nello Zimbabwe. Noi, vescovi cattolici del Sud Africa, crediamo che le azioni dell’élite al potere meritano una rigorosa censura. Sono una sventura per ogni africano. Chiediamo agli Stati membri dell’Unione africana di dichiarare il loro impegno a favore della democrazia nello Zimbabwe, respingendo la finzione giuridica che questa elezione è diventata e di non riconoscere Robert Mugabe e il suo partito come il legittimo governo. Siamo profondamente preoccupati per questa situazione e se non vi è uno sforzo unitario da parte della comunità internazionale, sotto la guida dei Paesi dell’Africa australe, la situazione disperata di violenza, di carestia e di incertezza si tradurrà in una vasta crisi umanitaria che travolgerà l’intera regione dell’Africa meridionale”.Sir