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CONCLUSO IL CAMPO INTERNAZIONALE AL VILLAGGIO LA VELA: I GIOVANI CONDIVIDONO IL SOGNO DI LA PIRA

Si è concluso oggi, con l’approvazione del documento finale (testo integrale), il Campo internazionale, organizzato dall’Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira” dall’8 al 18 agosto 2007 nel proprio Villaggio “La Vela” di Castiglion della Pescaia (Gr). Nell’ampio testo, consegnato simbolicamente nelle mani del Sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, e dell’assessore regionale alle politiche sociali, Gianni Salvatori, i circa cento giovani, provenienti da Italia, Russia, Israele, Palestina e anche dall’Africa, hanno sottolineato con forza come l’aver sperimentato concretamente “il dialogo, l’apertura nei confronti degli altri, il superamento dei sospetti, la fiducia, la tolleranza” nell’accettarsi, tra persone che avevano alle spalle fedi, culture e provenienze diverse, sia “la dimostrazione che vivere nella pace è possibile”.

Ampia parte del documento, redatto sia in italiano che in inglese, è dedicata a condividere le riflessioni fatte in questi dieci giorni sul tema del Campo “Persona, comunità, stato”, sia attraverso incontri comuni con esponenti della cultura (come i professori Gianni Piccinelli e Donatella Pagliacci, Hulda Liberanome, Tatiana Zonova, Mikhail Arteev, l’ambasciatore Mario Sica, l’assessore regionale Massimo Toschi) e delle grandi religioni (tra i quali il card. Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, il vescovo di Fiesole Luciano Giovanetti, il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, Abdallah Kabakebbji, dell’Associazione Giovani musulmani d’Italia), sia attraverso lavori di gruppo, che favorivano lo scambio personale. Il tutto coordinato da Riccardo Moro, presidente della Fondazione Giustizia e Solidarietà della Chiesa italiana. Domenica 12 agosto hanno avuto anche la possibilità di confrontarsi sui temi della pace con il premier italiano Romano Prodi, nella sua inaspettata visita al Villaggio che tanta eco ha avuto sui media.

Sul ruolo delle tre grandi religioni i giovani sottolineano come “andare al loro cuore permetta di scoprirne la profonda prossimità” e il loro ruolo nella costruzione della pace, ma spetta ai credenti vigilare che la fede non diventi mai “occasione di divisione e discriminazione, quando non di violenza contro altri uomini”. Un passaggio importante del documento è riservato alla Terra Santa, dalla quale provenivano molti di loro. Condividendo il sogno di La Pira (la pace di Abramo come “arcobaleno” che annuncia la fine delle guerre), auspicano che i due popoli “vivano da fratelli ognuno in un proprio stato, quello palestinese e quello israeliano con Gerusalemme comune capitale di pace” e che ognuno veda “l’altro come parte di una più ampia comunità di pace e di cooperazione nella promozione della vita umana”. Può sembrare utopia, ma quello che è successo in Europa, scrivono, dimostra “che la pace è possibile”. Da parte loro si impegnano ad usare lo “stile” di dialogo e rispetto reciproco appreso al Campo anche nelle loro comunità, scegliendo “di condividere la conoscenza delle reciproche sofferenze” e “di non guardare solo agli errori dell’altro, ma di guardare piuttosto alle proprie responsabilità e al contributo che ognuno può offrire al dialogo e alla pace”. Tra le proposte concrete, la creazione di un forum internet per mantenere il dialogo tra tutti e l’organizzazione di un incontro di tutti i partecipanti ai Campi internazionali di questi ultimi anni perché “il camminare insieme di persone diverse, da ogni parte degli steccati, rende possibile il loro superamento.”. Nel suo saluto finale l’assessore Salvatori ha spronato l’Opera La Pira a diffondere questo testo a tutti i livelli. La Regione – ha detto – è disposta a fare la propria parte perché questa esperienza di convivenza multiculturale possa avere una ricaduta anche all’interno della Toscana, in particolare tra i giovani, per favorire una cultura dell’accoglienza e del dialogo.

Opera La Pira, Documento campo internazionale 2007