Italia

IMMIGRATI E RIFUGIATI: MIGRAMED 2012; MONS. MIGLIO (CAGLIARI), UNA TUTELA «INCOMPLETA»

Sono 25 mila i rifugiati dalla Libia giunti in Italia dopo il conflitto dello scorso anno nel Paese nordafricano, ai quali si aggiungono altri 20 mila irregolari provenienti dallo stesso territorio e non censiti dalle autorità. Ma le erogazioni di denaro statale a Province, Regioni, Protezione civile, Caritas incaricate dell‘accoglienza e inserimento sono in ritardo, mentre l‘approccio al fenomeno risulta ancora «emergenziale». Sono i primi dati che emergono da MigraMed 2012, il convegno internazionale delle Caritas del Mediterraneo che si aprirà mercoledì 16 maggio a Cagliari nei locali del College Universitario Sant’Efisio. L’incontro è stato presentato questa mattina da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo del capoluogo sardo e presidente del Comitato Scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, e dal direttore della Caritas diocesana, mons. Marco Lai. L’arcivescovo ha spiegato che la scelta del tema, «Dialogo tra le sponde», risponde alla necessità di esaltare il ruolo dell’Italia come luogo di accoglienza e segue i dettati evangelici e la cultura della Chiesa nel riconoscimento e tutela «integrale dei diritti della persona immigrata», una tutela che in Italia è ancora «incompleta». Mons. Miglio e le Caritas italiane hanno fatto un appello alle autorità statali per facilitare «l‘acquisizione della cittadinanza italiana per i figli degli immigrati nati sul nostro suolo». La Chiesa, ha spiegato l‘arcivescovo, respinge l‘equazione diffusa «tra immigrazione e criminalità» e auspica che MigraMed possa aiutare il percorso di «sensibilità verso i diritti della persona immigrata» in un quadro, «come ricordato dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, di unità della nostra Patria». MigraMed 2012 è promosso da Caritas italiana e cagliaritana, dal 16 al 18 maggio. Tema principale sarà il dialogo interreligioso, che le Caritas della sponda sud del Mediterraneo, in Paesi a maggioranza islamica, vivono quotidianamente. Previsti gli interventi delle Caritas di Libia, Marocco, Algeria, Libano, Turchia, Tunisia, insieme a quelle di Francia, Germania, Spagna, Grecia, Malta e Albania e di rappresentanti di Caritas Europa e della Caritas della Regione Medio Oriente e Nord Africa. Ci sarà anche spazio per fare il punto sull’accoglienza in Italia da parte delle Caritas diocesane di circa 3.000 persone fuggite dalla Libia e del «rischio collasso». (Sir)