Italia

Scuole paritarie, Fism: il ricorso di Anisei al Tar Lazio «è gravemente dannoso»

«L’associazione delle paritarie laiche, espressione di Confindustria, ha chiesto la sospensione del decreto della ministra Fedeli, puntando al blocco della erogazione dei fondi e affossando la già grave situazione economica delle scuole paritarie italiane e in particolare di quelle non profit». Il ricorso «muove dal presupposto che sarebbero illegittimi i criteri per distinguere la contribuzione di spesa fra enti profit e non profit e che i contributi dovrebbero essere invece distribuiti con modalità del tutto uguali e senza distinzioni. Si fonda sulla convinzione che gli enti non profit (asili parrocchiali, associazioni di genitori, ex Ipab, fondazioni…) sarebbero ingiustamente privilegiati nell’assegnazione prioritaria dei detti contributi».

Ma per la Federazione «è semplicemente fuorviante solo pensare che il mondo non profit che svolge la funzione pubblica di istruzione nell’ambito del sistema nazionale di istruzione sia in qualche modo privilegiato. L’eccellenza prodotta in questo campo dalle scuole non profit combatte oggigiorno con le difficoltà economiche a tutti note e il calo demografico».

E «la resilienza delle scuole non profit è la vera risposta a chi fa dell’istruzione un campo aperto al mercato e alla concorrenza come se si trattasse di beni di cui è possibile parlare in termini di prodotto industriale». La Fism annuncia che «a questo attacco al mondo non profit della scuola pubblica paritaria» reagirà «per via giudiziaria, esattamente come lo scorso anno quando in sede di ottemperanza il Consiglio di Stato respinse la similare azione di Aninsei».

Concludendo, ribadisce che «sotto il profilo della cultura scolastica di questo Paese, prima ancora che in termini di diritto, la legge italiana tutela in via prioritaria i soggetti che fanno scuola senza fini di lucro perché in essi riconosce il servizio pubblico libero da schemi d’impresa e asservito solo al valore della scuola libera».