Toscana

Toscana: Cisl, aumentano treni soppressi, in ritardo e malfunzionanti

Treni soppressi, in ritardo, malfunzionanti, freddi d’inverno e bollenti d’estate, porte guaste, bagni non efficienti. Il viaggio per i pendolari in Toscana spesso si trasforma in una vera e propria odissea. E’ il quadro che emerge dal monitoraggio effettuato dalla Fit/Cisl Toscana sui servizi resi ai cittadini da Trenitalia e dal Gruppo FS. «La nostra analisi – spiega Stefano Boni, segretario regionale della Fit/Cisl Toscana – parte da alcuni dati che mettono in evidenza la tendenza ad una disattenzione per la manutenzione sui treni della Dirigenza di Trenitalia -Trasporto Regionale Toscana che fa aumentare i disservizi».

Nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011, sono stati soppressi circa 1800 treni di cui circa la metà (900) sono stati sostituiti dopo la partenza, perché si sono guastati in linea per scarsa manutenzione. Mentre il resto, nonostante abbia viaggiato, spiega il sindacalista «ha registrato in molti casi l’impossibilità di usufruire dei bagni, del condizionamento e del riscaldamento non sempre funzionante e poi le porte delle vetture per l’uscita dei viaggiatori sono risultate spesso guaste».

Anche nei primi undici mesi del 2012 le «cose non sono andate bene, ma anzi, si registra un lieve aumento dei treni soppressi» circa 1850 e manca ancora il mese di dicembre. «Di questi – continua – circa 1000 per scarsa manutenzione. Naturalmente sono continuati i disservizi riguardo al condizionamento e al riscaldamento, con un aumento delle vetture con porte guaste e, dopo tanti anni, un peggioramento della puntualità complessiva che nel 2012 si attesta mediamente intorno all’84%». Riguardo alla puntualità la media era infatti superiore e si attestava al 91%.

«Mettiamo in evidenza, secondo noi, – sottolinea Boni – la scarsa manutenzione che viene fatta sui nostri treni. In primo luogo per mancanza di pezzi di ricambio, che, molto spesso costringe a cannibalizzare altri treni per recuperare i pezzi mancanti, con aumento dei costi in termini di energie e tempo prezioso. Non esiste una politica organizzativa efficiente in quanto anche gli ultimi accordi, fatti in Toscana, come quello dell’agosto 2010 per la manutenzione dei treni regionali è stato completamente disatteso, nonostante gli aumenti di flessibilità previsti con turni manutentivi h24, assunzioni, e sopratutto progetti di internalizzazione del lavoro».

«L’allarme deve in primo luogo far riflettere gli Enti Locali e la Regione Toscana. Non si possono accettare i comportamenti del Gruppo FS, finalizzati ad assegnare le lavorazioni pregiate a gruppi esterni privati nonostante le lavorazioni fatte nelle officine Fs  potrebbero costare meno. La nostra principale preoccupazione è quella di salvaguardare e rilanciare le nostre Officine di Pisa, Siena ed in particolare quella dell’Osmannoro attraverso un monitoraggio continuo, interessando la Regione Toscana. L’intento – conclude Boni – è quello di assicurare la funzionalità dei nostri treni, la nostra immagine e un servizio sicuro, efficiente e puntuale ai nostri viaggiatori».