Vita Chiesa

Grosseto, mons. Cetoloni: «Il Natale è la rassicurazione che Gesù ha preso la nostra umanità»

La benedizione dal sagrato della Cattedrale, l’augurio di buon Natale e il lancio delle caramelle portate da babbo Natale hanno concluso le celebrazioni liturgiche del giorno di Natale presiedute dal vescovo Rodolfo.

Giovedì 24 dicembre mons. Cetoloni ha presieduto la solenne Eucaristia della Notte, animata dal canto della corale Puccini; il giorno di Natale alle 11 il pontificale, con il canto della corale della Cattedrale. Poi, come da consuetudine, il Vescovo, insieme ai sacerdoti concelebranti e ai seminaristi che hanno svolto il servizio liturgico, attraverso la navata centrale ha raggiunto il sagrato per salutare quanti erano in piazza Duomo, assieme a babbo Natale, che da quarant’anni ogni Natale viene a portare gli auguri al Vescovo. Dal cesto di babbo Natale mons. Cetoloni ha preso due manciate di caramelle e le ha tirate verso la gente in un momento di gioia semplice.

Nella sua omelia il vescovo Rodolfo ha augurato a tutti il dono di trovare nel giorno di Natale «le rassicurazioni per la nostra fede, che rendano più saldo anche il cammino del quotidiano». Poi, ripercorrendo le Scritture, si è soffermato su alcune espressioni. A partire dalla profezia di Isaia: «Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio» e ha sottolineato la bellezza di poter sentire Dio così, «come una mamma ed un babbo sentono i loro figli: un dono ed un impegno». Poi il prologo del Vangelo di Giovanni, per ribadire che «Gesù è il ponte che ha congiunto per sempre l’uomo e Dio». Giovanni nel suo Vangelo dice che «Dio nessuno lo ha mai visto», ma che «il Figlio ce lo ha rivelato» venendo tra noi.

«Dio – ha commentato mons. Cetoloni – ha infranto il cristallo infinito di separazione con l’uomo ed è entrato nel tempo attraverso il Figlio». Si è trattato di un «itinerario nel tempo» fino a quando «tutta la storia ha trovato un momento specifico, la pienezza del tempo, nel quale Dio si è incarnato e nella realtà umanissima di Gesù si è manifestata la gloria del Padre. Il Natale è questo – ha esortato il Vescovo – è la rassicurazione che Gesù ha preso la nostra umanità! In questi giorni – è stato l’invito – cerchiamo di avere davanti agli occhi la bellezza e l’umiltà dell’incarnazione per vedere la sua misericordia. Anche le feste esteriori dicono questa bellezza e questa gioia per avere tra noi il Dio bambino e ci dicono anche che in ogni persona c’è la bellezza di quell’uomo che Dio ha voluto che suo figlio diventasse. Dall’incarnazione ogni uomo, ogni donna è figlio di Dio ed in ogni uomo, in ogni donna c’è suo Figlio».

Alla mensa della Caritas sono stati 56 i poveri accolti per il pranzo di Natale. La sala, addobbata a festa, i tavoli apparecchiati di bianco e di rosso, con il messaggio di auguri del Vescovo ed una frase di una preghiera di Madre Teresa, il piatto di antipasti già pronto: così gli amici ospiti hanno trovato la mensa, nella quale è stato servito un pranzo completo, con vari tipi di dolci natalizi, interamente offerto da un anonimo benefattore.