Vita Chiesa

Papa Francesco: a Missionarie Sacro Cuore di Gesù, «carisma Santa Cabrini di attualità straordinaria»

«Santa Cabrini è stata una vera missionaria. Era cresciuta tenendo davanti a sé l’esempio di San Francesco Saverio, il pioniere dell’evangelizzazione in Oriente. Nel suo cuore aveva la Cina e in quella terra lontana sperava di portare l’annuncio del Vangelo». Lo ha ricordato, oggi, Papa Francesco, ricevendo in udienza, nella Sala Clementina del Palazzo apostolico, le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù in occasione del primo centenario della morte di Santa Francesca Cabrini. Infatti, la santa «non pensava alle migliaia e migliaia di emigranti che a causa della fame, della mancanza di lavoro e dell’assenza di un futuro si imbarcavano con le loro poche cose per raggiungere l’America, spinti dal sogno di una vita migliore», ma «fu la lungimiranza di Papa Leone XIII che, con una battuta, le fece cambiare rotta: ‘Non ad oriente, Cabrini, ma all’occidente!’. La giovane Madre, che aveva da poco fondato le Missionarie del Sacro Cuore, doveva aprire i suoi occhi per vedere dove Dio la inviava in missione. Non dove lei voleva andare, ma dove Lui aveva preparato per lei la strada, la strada del servizio e della santità». Ecco, per il Pontefice, «l’esempio di una vera vocazione: dimenticare sé stessi per abbandonarsi pienamente all’amore di Dio».

«Dopo tanti anni, la realtà dei migranti, a cui Santa Francesca Saverio ha dedicato tutta la sua vita, si è evoluta ed è più che mai attuale. Nuovi volti di uomini, donne e bambini, segnati da tante forme di povertà e di violenza, stanno di nuovo davanti ai nostri occhi e attendono di trovare sulla loro strada mani tese e cuori accoglienti come quelli di Madre Cabrini». «A voi, in particolare – ha proseguito il Papa -, è offerta la responsabilità di essere fedeli alla missione della vostra Santa Fondatrice. Il suo carisma è di un’attualità straordinaria, perché i migranti hanno bisogno certamente di buone leggi, di programmi di sviluppo, di organizzazione, ma hanno sempre bisogno anche e prima di tutto di amore, di amicizia, di vicinanza umana; hanno bisogno di essere ascoltati, guardati negli occhi, accompagnati; hanno bisogno di Dio, incontrato nell’amore gratuito di una donna che, col cuore consacrato, ti è sorella e madre».

«Il Signore rinnovi sempre in voi lo sguardo attento e misericordioso verso i poveri che vivono nelle nostre città e nei nostri paesi». È l’auspicio espresso da Papa Francesco. «Madre Cabrini aveva il coraggio di guardare negli occhi i bambini orfani che le venivano affidati, i giovani senza lavoro che erano tentati di delinquere, gli uomini e le donne sfruttati per i lavori più umili; e perciò oggi siamo qui a ringraziare Dio per la sua santità», ha affermato il Pontefice, ricordando che «in ognuno di quei fratelli e sorelle, lei riconosceva il volto di Cristo e, geniale com’era, fu capace di mettere a frutto i talenti che il Signore le aveva affidato. Aveva uno spiccato senso dell’azione apostolica; e se aveva avuto una così grande energia per compiere in pochi anni un lavoro straordinario, fu solo per la sua unione con Cristo, sul modello di san Paolo, da cui prese il suo motto: ‘Tutto posso in Colui che mi dà la forza’». Una «vita vertiginosa», quella di Santa Cabrini, «carica di lavoro, viaggi a non finire a piedi, in treno, in nave, in barca, a cavallo…; creando dal nulla sessantasette opere tra asili, scuole, collegi, ospedali, orfanotrofi, laboratori… tutto per propagare la forza del Vangelo, che le aveva dilatato il cuore perché appartenesse a tutti». La Santa, ha ricordato il Santo Padre, «visse della spiritualità del Sacro Cuore di Gesù. Passo dopo passo, la sua fu un’esistenza interamente protesa a consolare e a far conoscere e amare il Sacro Cuore. E questo la rese capace di guardare al cuore di quanti avvicinava e assisteva per corrispondervi in maniera coerente». Perciò, il centenario della sua morte «ricorda a tutti noi, con forza, la necessità di una fede che sa cogliere il momento di grazia che si vive. Per quanto difficile possa sembrare, ci dice che dobbiamo fare come lei: essere capaci di cogliere i segni del nostro tempo, leggerli alla luce della Parola di Dio e viverli in modo tale da dare una risposta che raggiunga il cuore di ogni persona».