Vita Chiesa

Papa Francesco: a delegazione Cooperazione francese, «solidarietà parola logorata»

«Non abbiate paura di percorrere le strade della fraternità e di costruire ponti tra le persone e tra i popoli, in un mondo in cui si alzano ancora tanti muri per paura degli altri», l’esortazione di Francesco: «Mediante le vostre iniziative, i vostri progetti e le vostre azioni voi rendete visibile una Chiesa povera con e per i poveri, una Chiesa in uscita che si fa prossima delle persone in stato di sofferenza, di precarietà, di emarginazione, di esclusione». Di qui l’invito «ad essere al servizio di una Chiesa che permette a ciascuno di riconoscere la sorprendente prossimità di Dio, la sua tenerezza e il suo amore e di accogliere la forza che Egli ci dà in Gesù Cristo, sua Parola vivente, perché impieghiamo i nostri talenti in vista del bene di tutti e della salvaguardia della nostra casa comune».

«Voi servite un’autentica cooperazione tra le Chiese locali e tra i popoli, opponendovi alla miseria e operando per un mondo più giusto e più fraterno», ha esordito il Papa, che sulla scorta dell’Evangelii gaudium ha ammonito: «La parola ‘solidarietà’ si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità. Richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni».

«È proprio in questa dinamica che la Délégation Catholique pour la Coopération ha voluto inscrivere la propria azione, realizzando un vero partenariato con le Chiese e gli attori locali dei Paesi in cui i volontari sono inviati, e lavorando d’intesa con le autorità civili e tutte le persone di buona volontà», il tributo di Francesco, secondo il quale la delegazione francese «contribuisce anche ad un’autentica conversione ecologica che riconosce l’eminente dignità di ogni persona, il valore che le è proprio, la sua creatività e la sua capacità di cercare e di promuovere il bene comune».