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INCENDIO CURIA SIENA: PM, VESCOVO NON E’ INDAGATO ESTORSIONE

L’arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani non è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di estorsione nell’ambito dell’inchiesta sull’incendio doloso nei locali dell’archivio della diocesi senese per la quale è stato chiesto il rinvio a giudizio dell’economo della curia, monsignor Giuseppe Acampa. A dichiararlo è stato il pm senese Nicola Marini, titolare delle indagini sul rogo nel palazzo dell’arcidiocesi avvenuto il 2 aprile 2006, in merito a notizie apparse oggi su due quotidiani. Marini non ha risposto alla domanda dei giornalisti se l’arcivescovo possa essere stato iscritto per un altro titolo di reato. Ha però detto che “fino a prova contraria in questa indagine l’arcivescovo è parte offesa”. Il pm ha anche escluso collegamenti tra la sua inchiesta e quella in corso a Firenze sui presunti abusi commessi da don Lelio Cantini, che ha portato anche ad accertamenti nei confronti del vescovo ausiliare del capoluogo toscano Claudio Maniago. Il magistrato ha infine definito “notizie false quelle attinenti a presunti festini a luci rosse”. Per l’inchiesta sul rogo nel palazzo dell’arcidiocesi di Siena il 22 gennaio prossimo è stata fissato l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio di monsignor Acampa, accusato di incendio doloso e calunnia. (ANSA).