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MYANMAR, CICLONE NARGIS: BAN KI-MOON MANDA INVIATO, DIFFUSI DATI REFERENDUM

 Vogliamo evitare la politicizzazione della catastrofe umanitaria” ha detto ieri il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon al termine della riunione d’emergenza convocata al Palazzo di Vetro sulla situazione in Myanmar dopo il passaggio del ciclone ‘Nargis’, annunciando che invierà “nei prossimi giorni” nel paese il sottosegretario generale dell’ufficio per il coordinamento umanitario delle Nazioni Unite (Ocha) John Holmes. Dopo aver incontrato i rappresentanti dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza, principali paesi donatori e dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), Ban ha evidenziato che gli sforzi finora prodotti per aiutare il paese “sono incoraggianti, ma occorre fare molto di più. La comunità internazionale deve fornire l’assistenza necessaria al popolo birmano e il governo deve cooperare pienamente e facilitare il libero accesso degli aiuti e degli operatori umanitari”. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle nazioni Unite (Fao) il Myanmar necessita di almeno 243 milioni di dollari di aiuti per i danni provocati dal ciclone ‘Nargis’, che secondo l’ultimo bilancio ufficiale ha causato 38.491 morti e 27.838 dispersi, sebbene fonti della Croce Rossa alzino la stima a 128.000 vittime mentre le persone in stato di necessità sarebbero tra il milione e mezzo e due milioni; nelle cinque regioni colpite, si concentrava il 65% della produzione di riso del paese. Intanto l’emittente televisiva di stato ‘Mrtv’ ha annunciato oggi che al referendum per l’approvazione della nuova Costituzione, tenuto sabato scorso in tutto il paese – fatta eccezione per 47 distretti, quelli più colpiti dal ciclone che voteranno il 24 maggio prossimo – il ‘sì’ avrebbe vinto con il 92,4% dei voti, con una partecipazione del 99%.Misna