“Una fede rettamente compresa nella creazione e un’evoluzione rettamente intesa non sono in contraddizione: l’evoluzione suppone la creazione, anzi la creazione alla luce dell’evoluzione produce un arricchimento che si estende nel tempo come creazione continua. A citare questa frase, pronunciata da Giovanni Paolo II nel 1985, è stato mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervenuto oggi al Convegno Ontogenesi e vita umana, in corso a Roma fino a sabato. Il dibattito sul rapporto tra creazionismo ed evoluzionismo è stato rilanciato, ha ricordato Sgreccia, dalla teoria dell’Intelligent design elaborata negli Usa, ma implica la necessità della presa di coscienza di un disegno superiore, per arrivare ad una pacificazione tra le istanze della scienza e quelle della religione. Nemmeno Darwin ha affermato il relatore intendeva escludere la creazione, perché anche chi accetta l’evoluzione ha l’obbligo di darne spiegazioni in termine di ragion sufficiente. In questa prospettiva, dunque, non c’è contraddizione tra creazione ed evoluzione, purché si mantengano alcuni punti fermi, prima fra tutte la differenza ontologica dell’uomo, la cui negazione rende incompatibili alcune teorie evoluzionistiche con la visione cattolica.Sir