Vita Chiesa
Monsignor Coletti da Livorno a Como

Monsignor Diego Coletti, 65 anni, fino ad ora vescovo di Livorno, è il successore di mons. Alessandro Maggiolini alla guida della diocesi di Como. La nomina è stata firmata da Benedetto XVI alla vigilia della sua partenza per il viaggio in Turchia, ma è stata ufficializzata sabato 2 dicembre dallo stesso mons. Maggiolini, che aveva rassegnato le dimissioni tre mesi fa per raggiunti limiti di età.
Mons. Coletti è nato a Milano il 25 settembre 1941 e nella diocesi ambrosiana è diventato sacerdote. Era stato nominato vescovo di Livorno il 9 dicembre 2000. Consacrato nel Duomo di Milano il 13 gennaio 2001, dal card. Carlo Maria Martini, aveva preso possesso della diocesi il 4 febbraio 2001.
Coletti lascia così dopo sei anni la diocesi che sta celebrando in questi mesi il suo bicentenario. Il rischio, si osserva in città, è che i tempi lunghi per la sostituzione di Coletti lascino la diocesi senza un vescovo in carica nelle cerimonie principali. A cominciare da quelle del 26 gennaio (Diego Coletti dovrebbe insediarsi a Como il 14), con la traslazione in cattedrale dell’Icona della Madonna di Montenero, e del 2 febbraio, quando arriverà a Livorno il cardinale di Firenze, Ennio Antonelli.
“Nonostante qualche indiscrezione apparsa sulla stampa qualche settimana or sono, quando a me non era stato detto ancora nulla, è solo da pochissimi giorni che ho ricevuto la comunicazione della chiamata del Santo Padre rispetto alla quale, dopo aver pregato e riflettuto, non ho trovato motivi sufficienti per negare la mia disponibilità all’obbedienza”, ha scritto mons. Coletti nel messaggio di saluto alla sua diocesi (che pubblichiamo integralmente qui sotto).
“Non sono un funzionario che si trasferisce da una sede all’altra di una grande azienda” – scrive ancora mons. Coletti -. Ho cercato di essere un amico di Gesù, che per amore suo si metteva al servizio del vostro incontro con Lui. Questo comporta un coinvolgimento personale molto profondo. Perciò in queste ore sperimento la sincerità e la profondità delle relazioni pastorali e spirituali che mi legano a voi, alla Chiesa di Livorno, amata e servita per sei anni, ai suoi presbiteri anzitutto, e poi ai diaconi e ai religiosi, ai consacrati e ai laici, uomini e donne, in tanti casi splendidi testimoni dell’amore del Signore che mi hanno fatto crescere e maturare nella fede”.
Mons. Diego Coletti resterà in Toscana fino al 15 gennaio con il ruolo di amministratore diocesano. Entro quella data il collegio dei consultori nominerà un nuovo amministratore col compito di reggere la diocesi fino all’insediamento del nuovo vescovo che, tuttavia, non dovrebbe avvenire prima dell’estate.
Il vescovo ha anche sottolineato che il nuovo incarico non deve essere letto come un avanzamento di carriera, anche se la diocesi di Como è tra le più importanti d’Italia: “Da quando sono prete, e sono passati 41 anni – ha scritto – non ho mai cercato nulla per me stesso e non ho mai rifiutato nulla di quanto mi veniva proposto con autorevolezza da chi aveva diritto di aspettarsi la mia obbedienza”. Un pensiero infine a Livorno, “una città vivace e cordiale, il cui limite più grande è una certa anarchia strisciante che sottovaluta leggi e regolamenti e che deve recuperare l’ etica del lavoro, perché non è possibile che Livorno mantenga tassi di assenteismo tra i più alti della Toscana”.
Nonostante qualche indiscrezione apparsa sulla stampa qualche settimana or sono, quando a me non era stato detto ancora nulla, è solo da pochissimi giorni che ho ricevuto la comunicazione della chiamata del Santo Padre rispetto alla quale, dopo aver pregato e riflettuto, non ho trovato motivi sufficienti per negare la mia disponibilità all’obbedienza.
Oggi non voglio entrare nei particolari di questo momento della mia e vostra vita: avremo altre occasioni per farlo nei prossimi giorni.
Desidero tuttavia comunicarvi subito qualche semplice pensiero per chiedervi la carità di una preghiera e di una vicinanza fraterna.
Non sono un funzionario che si trasferisce da una sede all’altra di una grande azienda. Ho cercato di essere un amico di Gesù, che per amore suo si metteva al servizio del vostro incontro con Lui. Questo comporta un coinvolgimento personale molto profondo. Perciò in queste ore sperimento la sincerità e la profondità delle relazioni pastorali e spirituali che mi legano a voi, alla Chiesa di Livorno, amata e servita per sei anni, ai suoi presbiteri anzitutto, e poi ai diaconi e ai religiosi, ai consacrati e ai laici, uomini e donne, in tanti casi splendidi testimoni dell’amore del Signore che mi hanno fatto crescere e maturare nella fede.
Una cosa vorrei: che non si parlasse di carriera. Penso di poter dire che da quando sono prete, e sono passati quarantun’anni, non ho mai cercato nulla per me stesso e non ho mai rifiutato nulla di quanto mi veniva proposto con autorevolezza da chi aveva diritto di aspettarsi la mia obbedienza. Nonostante i miei limiti e i miei peccati, credo di poter dire che, con la grazia di Dio, non ho avuto altra ambizione che quella di servire, per amore di Cristo, là dove c’era bisogno e dove la Chiesa mi mandava. Con questa intenzione venni a Livorno. Con questa intenzione vado a Como.
Dal 1968 al 1977 è docente nel biennio teologico del seminario arcivescovile di Saronno. Nel 1972 ottiene il dottorato in filosofia alla Gregoriana, con una tesi su “La Psicologia dinamica di Hans Thome”. Un autore di non facile lettura, interessato all’esame dei problemi dei ragazzi e adolescenti del dopoguerra, dai cui casi cerca di trarre l’analisi dei processi dinamici che tendono a strutturare la personalità.
Dal 1977 al 1983 è rettore del seminario teologico di Venegono Inferiore, il seminario dove si formano i giovani preti della diocesi di Milano.
Dal 1972 al 1983 mons. Coletti è anche rettore della comunità di teologia nei seminari milanesi e verbalista della Conferenza episcopale Lombarda.
Il 1983 lo vede in preghiera all’abbazia di S. Girolamo in Roma, un anno sabbatico per verificare un’eventuale vocazione monastica; dopodichè viene nominato assistente di studio del card. Carlo Maria Martini per la preparazione del convegno di Loreto.
Il 9 dicembre 2000 viene nominato vescovo di Livorno. Consacrato nel Duomo di Milano il 13 gennaio 2001 dal card. Carlo Maria Martini, prende possesso della diocesi il 4 febbraio 2001.
Come si evince dal suo curriculum vitae, quella di mons. Coletti è una missione pastorale all’insegna dell’educazione dei giovani, della preparazione dei laici e della formazione di nuovi preti.
A questo proposito la Conferenza episcopale toscana lo ha nominato vescovo delegato per i seminari e le vocazioni, nonché delegato per la Facoltà teologica dell’Italia centrale e nel settembre 2001 il Consiglio permanente della CEI lo ha eletto membro della Commissione episcopale per il laicato e delegato dei vescovi italiani al X Simposio dei vescovi europei dal tema Giovani d’Europa nel cambiamento. Laboratorio della fede.
Numerose sono le pubblicazioni sui temi della formazione dei presbiteri: Il dono di essere preti, Vivere da preti, ed articoli su riviste specializzate.
Esattamente un anno dopo, nel luglio 2002 esce la seconda lettera pastorale alla diocesi di Livorno. Si intitola “Andiamo alla Messa”: un tema, quello eucaristico, in sintonia con il documento pontificio Novo millennio ineunte. Si tratta di una riflessione che il Vescovo intende condividere con la comunità su uno dei momenti principali della vita cristiana. In particolare monsignor Coletti evidenzia “sette buone ragioni per andare a Messa”, valide per tutto l’arco dell’anno e inconfutabili, che una volta comprese non possono più essere dimenticate: “il discepolo che conosce la volontà del suo maestro non ha più scuse: deve rispondere”.
Ad ottobre 2003 è iniziata la sua visita pastorale alla diocesi. Il Vescovo ha incontrato le parrocchie del territorio e le realtà che le circondano, in lungo itinerario terminato nei giorni scorsi.
Il 13 dicembre 2004 è stato nominato da Giovanni Paolo II Consultore della Congregazione per l’Educazione Cattolica fino al 2009.
Nel maggio del 2005, nell’ambito dell’assemblea della CEI, monsignor Coletti è stato eletto presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e quindi entra a far parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.