Vita Chiesa
Maria tra liturgia e devozione dal Concilio ai giorni nostri
È questo il primo testo del Concilio sulla Vergine Maria, esso inaugurò e indicò i nuovi criteri del linguaggio della fede sulla Madre del Signore. Il mistero della Incarnazione e la vita di Maria come immagine della Chiesa e del singolo cristiano sono alla base del rinnovamento liturgico voluto dal Vaticano II. Paolo VI affermò nel discorso di chiusura della III sessione del Concilio: «È la prima volta che un Concilio ecumenico presenta una sintesi così vasta della dottrina cattolica circa il posto di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa…».
Prima del Concilio Maria occupava il posto intermedio fra Cristo e i fedeli. La Chiesa rifletteva su di Lei in maniera univoca; il Concilio ha riscoperto la grande teologia del Padri della Chiesa: Maria è immagine della Chiesa e del cristiano. Per questo nello stesso giorno della promulgazione della Lumen Gentium Paolo VI, impegnando il proprio magistero, motu proprio coram concilio et in concilio, proclamava Maria «Madre della Chiesa».
la partecipazione di Maria all’opera redentrice di Gesù. Essa è la prima creatura redenta ma anche la generosa Serva del Signore che aderisce alla volontà di Dio.
Maria è messa dinanzi al popolo cristiano come «modello di virtù»; con la sua vita spesa accanto al Figlio induce i fedeli a conformarsi meglio al Signore, incita a custodire la Parola ascoltata, sospinge al servizio generoso e fedele.
la liturgia sottolinea la presenza di Maria nella comunità cristiana radunata per celebrare il Signore. Infatti in quanto membro della Chiesa e ormai pienamente glorificata Maria partecipa all’oggi liturgico della Chiesa, unisce la sua voce a quella degli angeli e dei santi che assieme alla Chiesa cantano e celebrano la gloria di Dio. Assunta al cielo Maria è nella Chiesa e con la Chiesa, membro eletto della Chiesa e Madre della Chiesa.
Con Maria e come Maria la Chiesa crede, spera, ama, celebra e vive il Mistero di Cristo, in attesa orante dell’Avvento del Signore. La Chiesa si rispecchia nella Tuttasanta e trova in lei già compiuta la liberazione totale dal peccato e dalla morte che attende nella fede.
E ancora: «al termine della nostra riflessione, non consideriamo più separatrici le divergenze rilevate». Maria, così come la celebra la Chiesa Cattolica non è più motivo di divisione, ecco la grande novità ecumenica, il frutto più bello della riflessione su Maria del dopo Concilio. Il dibattito non è concluso, ma che il mondo protestante ritenga non contraria al Vangelo la riflessione cattolica fa intravedere l’aurora dell’unità dei cristiani anche se con storie e tradizioni diverse, che non sono più nemiche ma complementari.