Vita Chiesa
Prato, in settecento alla marcia di solidarietà ai cristiani perseguitati nel mondo
Tanta gente comune, sacerdoti, suore, i ragazzi dell’Oratorio cittadino e gli scout, dietro allo striscione con lo slogan di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace: «Non più schiavi ma fratelli». Alla testa del corteo il Vescovo Franco Agostinelli, il sindaco Matteo Biffoni con la fascia tricolore, la Giunta comunale quasi al completo.
La manifestazione era stata indetta il 26 dicembre, solennità di Santo Stefano, patrono della Diocesi e della Città di Prato, primo martire cristiano, dal Vescovo Agostinelli. Il sindaco aveva aderito immediatamente all’appello.
In piazza del Comune sono risuonati i numeri dei cristiani morti nel mondo in seguito alle persecuzioni, aumentati vertiginosamente negli ultimi due anni. Prima di sfilare, i partecipanti hanno sentito, nell’introduzione, risuonare le parole di Papa Francesco e la forte denuncia del Patriarca copto ortodosso Tawadros II «I gruppi estremisti, che con le loro offensive su larga scala stanno stravolgendo gli scenari geopolitici mediorientali, sono anche un prodotto di strategie sbagliate perseguite in Occidente».
l corteo ha poi fatto tappa in piazza Santa Maria delle Carceri: suggestiva la scenografia creata dai ragazzi dell’Oratorio, tutti sulla scalinata del Castello dell’Imperatore issando ognuno un cartello con il nome dei paesi dove avvengono le persecuzioni contro i cristiani. E quella geografia del dolore è risuonata, ai piedi dell’antica fortezza, anche a parole, ricordando pure il dramma più recente, quello delle chiese distrutte in Niger nei giorni scorsi.
La fiaccolata si è conclusa in piazza duomo. Sul sagrato della cattedrale ha preso per primo la parola il frate minore Oscar Marzo, della Custodia di Terrasanta, che ha come rappresentato il dramma di migliaia di persone associate alla passione e alla Croce di Cristo.
Poi il sindaco Matteo Biffoni, che ha ringraziato pubblicamente il Vescovo per avere voluto lanciare questa iniziativa. «Fa impressione vedere – ha detto riferendosi ai ragazzi con i cartelli – qui davanti i nomi di così tanti paesi teatro di drammi che credevamo ormai superati. Non possiamo – ha proseguito – permetterci di girare la testa da un’altra parte, non lo possiamo in nome della nostra Costituzione, scordando tragedie con numeri che fanno impressione». Per Biffoni «dà orgoglio una comunità che sia è mossa per tragedie che rischiamo di sentire lontane».
Alla manifestazione hanno preso parte anche il Pastore della Chiesa Apostolica Italiana Mario Affuso e alcuni sacerdoti ortodossi.
Al termine in tanti sono entrati in cattedrale per una preghiera silenziosa.