Cultura & Società

Violenza su donne: Acli, Ac e altre associazioni, «rompere la subcultura del possesso»

«Diciamo tutti, società civile, istituzioni e associazioni stop alla violenza sulle donne con manifestazioni, dibattiti, confronti e convegni, ma non basta. Occorre un forte movimento etico per rompere la subcultura del ‘possesso’; occorre rompere il silenzio, occorre che le donne non sottovalutino e non tacciano i primi segnali di pericolo per evitare il ‘crescendo’ che porta ad atti irrimediabili». Lo scrivono in una nota congiunta l’Unione mondiale delle donne cattoliche, Acli, Azione cattolica, Centro italiano femminile, Api-Colf, Confederazione italiana dei Consultori familiari di ispirazione cristiana, il coordinamento nazionale donne Cisl, la Fondazione Beato Federico Ozanam-San Vincenzo De Paoli, in prossimità della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

«Le nostre associazioni e organizzazioni, da sempre attente all’infanzia e alle donne, fanno appello in occasione della ricorrenza del 25 novembre – continua la nota -, affinché si possa investire maggiore attenzione ed energie nella prevenzione di tutti i fenomeni di violenza, anche quelli che nella famiglia si generano e si alimentano eche si ripercuotono anche sui minori, spesso vittime dirette e passive della stessa violenza». Le associazioni esprimono la convinzione che »solo un’educazione al rispetto della persona e un lavoro capillare contro ogni stereotipo, insieme ad una politica istituzionale chiara e forte contro la violenza, possono aiutare la nostra società a progredire in umanità». Dalle associazioni l’impegno a «potenziare il lavoro di rete con tutti gli interlocutori a livello territoriale». Infine, la richiesta alle istituzioni di »porre a regime tutte le norme di contrasto alla violenza alle donne».