Dossier

Intesa tra Regione e Cet

Il 1° aprile 2003 presso l’Eremo di Lecceto (Lastra a Signa) il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini e il Presidente della Conferenza Episcopale Toscana Alessandro Plotti nel corso dell’assemblea della Cet si sono incontrati formalizzando alcune intese tra le due istituzioni, con la contestuale definizione di accordi bilaterali in materia di assistenza religiosa presso le strutture sanitarie, beni culturali, cooperazione internazionale. Di seguito, le sintesi dei protocolli e la dichiarazione congiunta in materia di cooperazione.

PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA E LA CONFERENZA EPISCOPALE TOSCANA PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA RELIGIOSA CATTOLICA NELLE STRUTTURE DI RICOVERO DELLE AZIENDE SANITARIE

Le fonti• art.38 legge 23.12.1978 n.833: si prevede la necessaria predisposizione di un servizio di assistenza religiosa nelle strutture di ricovero del Servizio Sanitario Nazionale, secondo modalità concordate tra le Unità Sanitarie Locali e Ordinari diocesani• art.11 legge 25.03.1985, modificativa del Concordato Lateranense: gli assistenti religiosi presso le strutture di ricovero pubbliche sono nominati dall’autorità italiana su designazione dell’Ordinario Diocesano•piano sanitario regionale 1999-2001: si conferma la necessità di garantire il servizio di assistenza religiosa cattolica presso le strutture di ricovero, rinviandone la disciplina ad un protocollo di intesa tra i rappresentanti della Regione e della Conferenza Episcopale Toscana• piano sanitario regionale 2002-2004: vi è disposto il rinnovo del protocollo d’intesa e delle singole convenzioni vigenti tra Aziende Sanitarie (ASL e Aziende Ospedaliere) e Diocesi Il precedente• Protocollo di Intesa 29.02.2000 siglato tra la Giunta regionale e la Cet attua quanto previsto nel Piano Regionale, disponendo le linee generali di organizzazione del servizio, cui avrebbero dovuto conformarsi le singole realtà diocesane. I punti salienti dell’accordo• Entro i sei mesi dall’accordo la Regione si impegna a promuovere un tavolo di confronto aperto a tutti i soggetti interessati per promuovere l’estensione del servizio anche alle strutture private accreditate, finora non toccate dagli accordi intercorsi• Il numero degli assistenti religiosi è definito congiuntamente da parte dell’Azienda Sanitaria e dell’Ordinario Diocesano sulla base di criteri quali la rilevanza dell’attività di ricovero, il numero dei ricoveri effettuati annualmente, l’articolazione delle strutture all’interno dell’Azienda Sanitaria• Sarà possibile nominare come assistenti religiosi anche diaconi e religiose, purchè in numero non superiore alla metà del totale degli assistenti assegnati alla struttura• gli assistenti religiosi saranno integrati nell’organico delle Aziende Sanitarie in due distinte modalità: con assunzione a ruolo ovvero con convenzione tra Diocesi e Azienda. In questo caso la sostituzione degli incaricati non comporterà alcuna variazione del testo convenzionale.• In caso di controversie tra le due parti in ordine all’interpretazione e attuazione del protocollo sarà istituita una commissione regionale ad hoc, composta da tre membri, uno a rappresentanza della CET, uno della Regione e il terzo nominato di comune accordo tra le parti.

INTESA TRA REGIONE TOSCANA E CONFERENZA EPISCOPALE TOSCANA PER LA VALORIZZAZIONE DI BENI CULTURALI APPARTENENTI AD ENTI ED ISTITUZIONI ECCLESIASTICHE E DI INTERESSE STORICO-RELIGIOSO

Fonti• Art.149, comma IV DLgs n.1121998: vi si prevede l’accordo tra Ministero dei Beni Culturali e Regioni per la catalogazione dei beni culturali • Art.152 DLgs n.1121998: si attribuisce alle Regioni la competenza in materia di beni librari e valorizzazione dei beni culturali• Legge 25.03.1985 n.121: si dispone l’armonizzazione dell’applicazione della normativa italiana con esigenze di carattere religioso finalizzate alla salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso• Legge regionale n.891990: disciplina regionale in materia di musei e raccolte degli enti locali e di interesse locale• Legge regionale n.351999: norme per la tutela del patrimonio librario e documentario e per la valorizzazione degli archivi locali Precedenti• Intesa tra Regione Toscana e la Cet per la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico stipulata il 18.12.1992 tra il presidente Vannino Chiti e il card. Silvano Piovanelli.• DPR 26.12.1996 n.571: recepimento dell’Intesa tra il Ministero dei Beni Culturali e la Conferenza Episcopale Italiana relativa alla gestione del patrimonio culturale ecclesiastico, riferimento principe per gli accordi tra Regioni e enti ecclesiastici• DPR 16.05.2000 n.189: Intesa tra Ministero dei Beni Culturali e CEI per la conservazione e la consultazione di archivi e biblioteche di enti ecclesiastici Punti salienti • obiettivo: coordinamento interistituzionale degli interventi in materia di beni culturali ecclesiastici• compiti della Regione Toscana: favorire la partecipazione delle realtà museali ecclesiastiche al sistema museale territoriale; sostegno alle attività di catalogazione, restauro e conservazione del patrimonio librario e documentario; integrazione del patrimonio ecclesiastico nel sistema documentario regionale; coinvolgimento degli operatori in attività formative e di aggiornamento comuni• compiti della CET: informazione costante sull’utilizzo concreto degli strumenti approntati dalla Regione; fruizione pubblica dei beni ecclesiastici; apertura al pubblico di biblioteche e archivi, salvi i doveri di custodia e protezione di documenti rari e preziosi; promozione di forme di partecipazione delle realtà ecclesiastiche alle reti documentarie territoriali e al sistema museale• accordi specifici: è prevista la possibilità di trattare argomenti specifici con intese ad hoc estendibili anche allo Stato, agli Enti locali e ai privati• commissione paritetica regionale: organo collegiale composto da sei rappresentanti, tre designati dalla CET e tre dalla Regione Toscana, esperti in materia, incaricati di funzioni consultive• il protocollo ha una durata di tre anni ed è tacitamente rinnovabile

Dichiarazione congiunta di Regione Toscana e Conferenza Episcopale Toscana sulla Cooperazione Internazionale

PREMESSO

Che di fronte alle sfide della globalizzazione si impone a tutti l’impegno di nuove forme di cooperazione con i paesi del sud del mondo, per creare un partenariato capace di alimentare lo sviluppo e al tempo stesso di fondare e sostenere la democrazia.

Che è inaccettabile il muro di povertà che divide il mondo. Per cui tutte le istituzioni, le associazioni, le persone di buona volontà devono impegnarsi a costruire ponti di pace e di solidarietà con i paesi più provati dal sottosviluppo e dalla guerra.

Che questo è un modo concreto per costruire il futuro della pace.

Che la Regione Toscana da sempre opera su questa frontiera e la sua vocazione alla pace e alla cooperazione ne costituisce una delle caratteristiche più significative.

Che le Chiese toscane e la Regione Toscana sono impegnate nell’attività di cooperazione internazionale e sostengono la necessita’ di un maggiore collegamento e coordinamento delle iniziative per migliorare l’efficacia dei progetti da realizzare e rendere più forte e vigoroso il segnale di pace che si vuole imprimere con la propria azione.

Quanto sopra premesso, la Conferenza Episcopale Toscana e la Regione Toscana

DICHIARANO

la validità delle iniziative in atto, che rappresentano uno straordinario patrimonio civile e spirituale per tutta la società toscana

CONFERMANO

la validità della scelta di collegare e coordinare i progetti e le strategie di cooperazione per rafforzare la presenza della Toscana nei paesi del sud del mondo, utilizzando tutti gli strumenti già operanti in questa direzione, dai tavoli di cooperazione, riguardanti aree geografiche o singoli paesi, alla segreteria tecnica operante presso lo IAO (istituto agronomico d’oltre mare struttura del ministero degli esteri), ad un apposito sito internet.

AUSPICANO

forme sempre più integrate di intervento, con particolare riferimento anche alle iniziative di cooperazione sanitaria internazionale.

DANNO MANDATO

all’osservatorio giuridico della CET ed all’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione Toscana di tenere tutti gli opportuni contatti, perché il collegamento e il coordinamento dei progetti e delle iniziative avvenga in modo efficace e continuativo.

SI IMPEGNANO

a favorire ed a diffondere tra i giovani la proposta del servizio civile nazionale volontario, l’obiezione di coscienza e in particolare il servizio civile all’estero, con specifica attenzione verso i paesi e le popolazioni a rischio per guerre, conflitti e violazioni dei diritti umani. A tale scopo saranno organizzati – di concerto tra i competenti Uffici della Regione Toscana e la Delegazione regionale Caritas – adeguati percorsi formativi a supporto delle nuove esperienze di servizio civile

La Conferenza Episcopale Toscana e la Regione Toscana, rivolgendosi a tutta la società, nei singoli cittadini, nelle associazioni e nelle istituzioni RIBADISCONO

il comune impegno per la pace, per lo sviluppo dei popoli, per l’affermarsi e il consolidarsi dei diritti umani e della democrazia in tutto il mondo. La pace è un valore indivisibile, a cui tutti sono chiamati a cooperare. La pace è un diritto e un dovere fondamentale di ogni persona e di ogni popolo.