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BANCHE, PASSERA (INTESA SANPAOLO): CON BRCF GRUPPO E’ NAZIONALE

Il lungo fidanzamento, iniziato tra Carifirenze e Torino molto prima della fusione Intesa SanPaolo, e arrivato alle nozze dopo mesi di trattative, consente alla superbanca lombardo-torinese di salire in un sol balzo dal 5 al 20 per cento del mercato in Toscana. Un risultato che permette all’ad Corrado Passera di poter affermare, senza smentite, che Intesa SanPaolo è ora “una banca nazionale”. Un risultato che i vertici della superbanca oggi hanno voluto festeggiare facendo visita, in grande spolvero, al “nuovo pezzo importante” di Intesa SanPaolo, ossia alla sede della Banca Cr Firenze (Brcf). Con Passera sono scesi dal Piemonte e dalla Lombardia anche Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione e il direttore generale, e responsabile di Banca del territorio, Pietro Modiano. Nessun piano da presentare al presidente di Banca Cr Firenze, perché “è ancora troppo presto, ma sarà coerente con le linee guida concordate con gli azionisti di Carifirenze e punterà sulla crescita”, assicura l’ad. L’accordo, raggiunto solo la settimana scorsa, ha tempi lunghi prima di potersi dire completato: Intesa ha rilevato il 40,3% del capitale dall’Ente Crf e dovrà lanciare un’opa nel prossimo mese di dicembre. Tutto l’iter dovrebbe essere chiuso non oltre aprile 2008. Più probabile che Passera, Salza e Modiano siano venuti a Firenze per fare una prima ricognizione e verificare gli eventuali aggiustamenti necessari a far sì che la banca fiorentina diventi davvero la sub-holding del gruppo Intesa nel centro Italia, alla testa di 12 istituti con 900 sportelli. Un impegno forte, che Modiano ha spiegato con l’idea che Carifirenze valorizzi le “eccellenze del territorio” di competenza, sapendo di avere ora al suo fianco “le forze di una banca nazionale e internazionale”, come ha detto l’ad. Certamente hanno chiesto notizie sull’arbitrato in corso con i francesi di Bnp Paribas per il controllo di Findomestic, una vicenda che per Benedetti è “in braccio a Giove”, cioé ancora da definire e, quindi, con il rischio che i francesi si prendano il controllo della società di credito al consumo. Passera coglie l’occasione fiorentina per ribadire la sua convinzione che il ‘risiko’ bancario in Italia, “dove il grosso é stato fatto”, è chiuso. Potranno esserci degli aggiustamenti, ha spiegato, convinto che qualcosa possa essere fatto in Europa, “nel mondo ratail, se davvero il mercato diventerà un ‘single market'”. Intanto Intesa SanPaolo guarda al mercato nazionale, “é la nostra priorità”, ma non dimentica l’impegno in 10 Paesi europei, “dell’est Europa e dell’area del Mediterraneo”, precisa Passera, oltre a Russia e Cina, ma solo per “aiutare le grandi aziende italiane ad operare in queste aree”. (ANSA).