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CELLULE STAMINALI, COMECE: DECISIONE DI BRUXELLES PRIMA TAPPA PER LA DISTRUZIONE DEGLI EMBRIONI

“Uno scacco per la protezione degli embrioni”: così la Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) commenta oggi in una nota a firma del presidente e del segretario generale, rispettivamente, mons. Adrian Van Luyn (vescovo di Rotterdam) e mons. Noel Treanor, la decisione del Consiglio competitività Ue sulla ricerca sulle cellule staminali embrionali assunta ieri 24 luglio a Bruxelles.

La Comece definisce “un inganno” la dichiarazione aggiunta dalla Commissione europea secondo la quale “il VII Programma quadro per la ricerca non potrà finanziare la distruzione di embrioni umani, ma unicamente le fasi successive di ricerca sulle staminali embrionali”. Un finanziamento che per i vescovi europei “rischia di costituire, a livello di Stati, la tappa preliminare per la distruzione di embrioni umani”.

“La strumentalizzazione degli embrioni umani ai fini della ricerca, ossia la loro distruzione o la ricerca sulle cellule staminali derivate da questi embrioni non è accettabile” ribadisce la Comece, e “non è del resto realmente fondata su una necessità scientifica giacché le cellule staminali adulte e quelle da cordone ombelicale presentano, secondo gli esperti, un’alternativa con interessanti e realistiche prospettive terapeutiche”.

Di qui l’invito “ai nostri concittadini europei, e specialmente ai cattolici, a prendere coscienza della posta antropologica di questo dibattito sulla dignità umana” e l’appello “ad impegnarsi nei prossimi mesi per aprire un dibattito a livello di istituzioni europee, in seno agli Stati membri e nella società civile” sulla ricerca sulle staminali che verrà ridiscussa in autunno dal Parlamento europeo. Sir