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LUCCA: ASSESSORE IN CARCERE, PER CC «STABILE RAPPORTO CORRUTTIVO»

(ASCA) – Uno “stabile rapporto corruttivo” per favorire operazioni immobiliari a Lucca. Questo il quadro ipotizzato dalla Procura di Lucca e dai carabinieri che hanno arrestato questa mattina Marco Chiari, assessore alla mobilità del Comune di Lucca (amministrato dal centrodestra) e il dirigente alla programmazione e pianificazione del Comune di Lucca Maurizio Tani. I domiciliari sono stati invece disposti per Andrea Ferro, ingegnere libero professionista, Giovanni Valentini, imprenditore della Società Valore di Prato e azionista di maggioranza della Lucchese calcio e Luca Ruggi, architetto libero professionista. Gli inquirenti ipotizzano “un quadro di corruttela” tra “amministratori, funzionari pubblici, liberi professionisti lucchesi e mondo imprenditoriale toscano”. Le indagini sono partite da esposti presentati alla procura di Lucca, in sui si denunciava la illegittimità di alcune scelte urbanistiche adottate dall’amministrazione comunale. Le indagini sono durate circa un anno, attraverso sistemi tradizionali e tecnici, consulenze peritali e verifiche documentali. In particolare, secondo i carabinieri, lo “stabile rapporto corruttivo è stato organizzato per agevolare l’adozione e l’approvazione di provvedimenti amministrativi comunali, in materia urbanistica ed edilizia, attraverso procedimenti determinati da atti falsi e da condotte contrarie ai doveri d’imparzialità e terzietà della Pubblica Amministrazione nel perseguimento dell’interesse pubblico”. Sotto la lente degli investigarori ci sono interventi immobiliari come il centro residenziale denominato ‘Parco di S.Anna’ e anche la ristrutturazione dello Stadio Comunale Porta Elisa. Tra gli atti pubblici più significativi esaminati vi è la ‘Relazione di Monitoraggio’, che ha consentito di avviare la procedura per giungere all’adozione della variante al Piano Strutturale e della Variante al Regolamento Edilizio e consentire così l’approvazione definitiva del Piano Attuativo del Parco S. Anna e l’approvazione della Variante Stadio. In particolare Chiari avrebbe operato “facendosi promettere e/o percependo” da Valentini “compensi illeciti, consistenti nel pagamento o nella promessa al Ruggi e al Ferro di somme di danaro per prestazioni professionali da loro fatturate, ma in realtà, in tutto o in parte, destinate allo stesso Chiari”. I provvedimenti restrittivi sono stati adottati per la sussistenza del pericolo di inquinamento probatorio nell’ambito di un contesto investigativo in piena evoluzione, in cui è tuttora al vaglio la posizione di altri indagati, con accertamenti documentali, perquisizioni ed escussioni di persone.