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SETTIMANA SOCIALE, FRONZA: COMPLETARE TRANSIZIONE POLITICA SENZA LASCIARE «AL DI QUA» NESSUNO

“Completare la transizione politico-istituzionale con tutti, senza lasciare ‘al di qua’ nessuno, senza lasciare indietro i poveri, i giovani, i non qualificati”: lo ha detto Lucia Fronza Crepaz, del Movimento per l’Unità dei Focolari, coordinatrice dell’assemblea tematica su “Completare la transizione”. “I partiti, da soli, – ha aggiunto – non riescono a salvaguardare una democrazia e delle riforme che non lascino fuori nessuno”. Fronza ha poi riferito che dai delegati alla Settimana Sociale è venuta la “richiesta di una maggiore democrazia nei partiti, che mostrano potenti respingenti verso chi vi si affaccia”. Ha così richiamato la proposta di don Sturzo di cambiare l’art. 49 della Costituzione per fare dei partiti delle “associazioni di diritto pubblico”. La relatrice ha aggiunto che “potremmo puntare più semplicemente a una legge che preveda il bilancio pubblico dei partiti e regole certe per la loro democrazia interna”. Ha anche parlato della “spinta per la revisione della legge elettorale con la modifica delle modalità della scelta a tutti i livelli dei candidati”. Fronza ha poi ricordato l’auspicio che “si torni a dare all’elettore un reale potere di scelta di indirizzo e di controllo sull’eletto, come cuore della democrazia”.Tra le modifiche chieste sui temi politico-istituzionali, Fronza ha richiamato quella “sul numero dei mandati, sulla ineleggibilità di chi ha problemi con la giustizia, di una maggiore ‘gratuità’ nell’impegno politico”. Circa il federalismo, ha ricordato che “esso c’è dal 2001 e abbiamo bisogno di informazione per ‘abitare queste scelte che fanno parte della storia nazionale’”. Piuttosto l’assemblea ha messo in luce il rischio “di passare da un centralismo statale a un nuovo centralismo regionale”, anche se è condivisa la visione che il federalismo costituisca “una grande chance se vissuto davvero come opportunità di nuova unione e non di una nuova frattura ancor più insanabile tra nord e sud”. Infine ha riferito l’auspicio di momenti formativi che aiutino a “preparare testimoni completi del nostro cristianesimo nella società”. (Sir)