Mondo

Elezioni europee: Tajani, «mi ricandido alla guida del Parlamento Ue»

«Mi candido alle elezioni europee e mi ricandido alla guida del Parlmento Ue». È quanto annuncia il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani in un’intervista ad Avvenire. 

«La guida dell’Europarlamento – aggiunge Tajani – è un compito delicato e affascinante. E poi l’Italia perderà sia il vertice della Banca centrale europea oggi (Mario Draghi) sia il ministro degli Esteri europeo (Federica Mogherini)».

Guardando al futuro del nostro Paese, Tajani sottolinea che «l’Italia deve contare di più e per farlo deve lavorare, conoscere, incidere». Per l’Italia il presidente dell’Europarlamento vede un ruolo di «portavoce di un’alleanza tra Stati membri», che metta in dialogo i «Paesi del Sud, che hanno un problema enorme con l’immigrazione e con la disoccupazione» e, parallelamente con «i Paesi dell’Est che non possono essere isolati dall’Europa che conta». All’orizzonte si prospetta la conclusione della lunga stagione politica di Angela Merkel. «La Cancelliera Merkel – afferma Tajani – è ancora un personaggio decisivo in Germania e ascoltato e influente in Europa. Io spero che resti una figura centrale perché se dovesse abbandonare il campo c’è un rischio che pochi hanno valutato bene». Per Tajani l’uscita di scena della Merkel porterebbe ad un irrigidimento della linea della Germania. «In un eventuale dopo Merkel – sottolinea – parole come austerità e rigore economico faranno più paura che in passato». Quanto ai rapporti con la Francia, Tajani auspica che Parigi «tenti di avere un atteggiamento diverso nei confronti dell’Italia. E poi è arrivato il momento di mettere da parte atteggiamenti egemonici verso l’Africa. E di evitare di contrastare gli interessi italiani sulla Libia».

«Alle elezioni di maggio le forze anti Ue non sfonderanno. E l’Europa non morirà». Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani guarda al prossimo appuntamento elettorale e afferma che «l’Europa riceverà un segnale di cambiamento e dovrà tenerne conto». Con molta probabilità le forze populiste guadagneranno consensi, ma si tratta di «un fronte diviso, fiaccato da gelosie e colpi bassi». Tajani porta come esempio il fatto che austriaci e ungheresi abbiano sbarrato la strada al governo M5S-Lega che chiedeva margini sulla manovra.

«Il fronte populista – aggiunge il presidente dell’Europarlamento – punterà sul malcontento. L’Europa non funziona. Mostra egoismo e miopia sull’immigrazione. Non è stata capace di immaginare un grande piano di investimenti per provare a dare fiato all’occupazione. Soprattutto a quella giovanile. Crescono le insicurezze. Una miscela che è benzina nei motori degli anti Europa». Ma puntare solo sul malcontento non basta. «I cittadini vogliono soluzioni ai problemi», afferma Tajani. «Un’Europa più forte e più democratica. E poi un Parlamento che abbia più potere. Insomma, una Ue capace di riappropriarsi del suo ruolo«: questo è quanto auspica Tajani per l’Europa.

«È ora di realizzare un grande progetto mai realizzato – spiega –, quello di una Difesa comune, e da un grande piano per la crescita: bisogna immaginare come difendersi dall’aggressione cinese». Della Cina Tajani teme la spregiudicatezza economica. «E mi fa paura questa Europa senza prospettive – aggiunge – così, divisa e senza un grande progetto e una grande visione, non riuscirà a essere un interlocutore forte tra i due giganti, Usa e Russia».