Toscana

AUTOPALIO, IN MILLE AL SIENA-FIRENZE DAY PER DIRE NO AL PEDAGGIO

“Una partecipazione ampia e convinta, con oltre mille persone che hanno voluto essere presenti a tutti i presidi per esprimere la forte contrarietà all’introduzione del pedaggio sull’Autopalio e per chiedere interventi di ammodernamento e di messa in sicurezza sulla Siena Firenze”. Esprimono soddisfazioni i presidenti di provincia Simone Bezzini e Andrea Barducci, per la riuscita del Siena-Firenze day. Una iniziativa che li ha visti percorrere, a bordo di un camper (insieme a loro anche Fernando Pianigiani, assessore alle infrastrutture della Provincia di Grosseto) i 56 chilometri dell’Autopalio. Un viaggio di protesta inframezzato da tappe intermedie nei vari presidi organizzati alle uscite di Siena Nord, Monteriggioni, Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi, San Donato, Tavarnelle e Firenze Certosa. La mobilitazione era stata promossa dalle Province di Firenze e Siena per accendere i riflettori sulle condizioni della strada, gestita da Anas, dove sarà introdotto il pedaggio a partire dal 1° maggio. La manifestazione ha vissuto momenti di intensa partecipazione attraverso tante iniziative, alcune delle quali divertenti e folcloristiche. A Monteriggioni, ad esempio, i due presidenti sono stati “costretti” da un gruppo in costume medievale, a pagare un fiorino: “Quanti siete? Dove andate? Un fiorino” un modo per denunciare il nuovo balzello riprendendo la celebre battuta del film “Non ci resta che piangere”. A Firenze Certosa il segretario metropolitano del Pd, Patrizio Mecacci, ha atteso l’arrivo della carovana di protesta a dorso di un mulo per esemplificare al meglio come l’Autopalio sia ormai ridotta ad una mulattiera. “Ai presidi allestiti nei comuni attraversati dalla Siena Firenze – affermano Bezzini e Barducci – abbiamo incontrato tanti amministratori locali, forze sociali, associazioni di categoria, imprenditori e, soprattutto, tantissimi cittadini che ogni giorno percorrono l’Autopalio e conoscono bene le condizioni in cui versa. Introdurre un pedaggio su questa strada senza prima renderla più moderna e sicura significa solo gravare economicamente su cittadini e imprese, con un balzello inutile e ingiustificato, e arrecare un danno di immagine al nostro territorio, meta ogni anno di milioni di turisti”. “Al danno si aggiunge la beffa – aggiungono i due Presidenti – perché ci è stato già detto che gli introiti derivanti dal pedaggio non saranno investiti per la messa in sicurezza e l’ammodernamento della strada ma andranno direttamente nelle casse di Anas per compensare i mancati trasferimenti statali”. “Le istituzioni – concludono Bezzini e Barducci – insieme a tutti coloro che stamani hanno preso parte alla mobilitazione, non accettano tutto questo. Il governo – che continua a riempirsi la bocca di federalismo – non può più ignorare le ragioni del territorio, che oggi sono state ribadite con forza. Ricordiamo ancora al Ministro Matteoli che siamo in attesa di un incontro richiesto a giugno 2010: ci auguriamo che la straordinaria partecipazione di oggi, fatta di tantissimi cittadini, spinga il governo a un supplemento di riflessione che porti all’annullamento del pedaggio. Se questo non dovesse accadere, non ci fermeremo e continueremo la nostra battaglia”. (cs)