Toscana

COLLETTA ALIMENTARE, RISULTATI RECORD IN TOSCANA

E’ record per la Colletta Alimentare, che in Toscana ha fatto registrare un incremento del 18% nelle quantità di prodotti raccolti. Grazie all’impegno di 7 mila volontari, che hanno lavorato per tutta la giornata di sabato 29 novembre davanti a 250 punti vendita della grande distribuzione di tutta la regione, sono state raccolte 473 tonnellate di cibo, contro le 404 dell’edizione dello scorso anno. Si stima che siano stati oltre 250 mila i toscani che hanno fatto la spesa per i bisognosi.

E’ Firenze la provincia che ha contribuito di più al risultato con 171 tonnellate e mezzo. Solo nei 26 punti vendita di Firenze-città sono stati raccolte 76 tonnellate e mezzo. A seguire le province di Livorno (50 tonnellate), Pisa (35,5), Pistoia (33,2), Prato (31,4), Lucca (30,5), Massa (30,4), Arezzo (26,6), Siena (25,6), Grosseto (22,5).

“La Colletta Alimentare è diventata un gesto familiare, a cui quest’anno molte più persone hanno aderito con maggiore attenzione e disponibilità – ha commentato il presidente del Banco Alimentare della Toscana, Natale Bazzanti -. Oltre all’incremento in termini quantitativi, infatti, c’è stato un miglioramento della qualità degli alimenti raccolti, la maggior parte dei quali consigliati dal Banco: omogeneizzati ed alimenti per l’infanzia, tonno, olio, pelati e legumi in scatola. Nonostante le difficoltà, riaffiora tra la gente una capacità di condividere che è segno di grande speranza per tutti”.

Il Banco Alimentare della Toscana ringrazia le centinaia di migliaia di donatori che hanno fatto la spesa in tutta la regione; le migliaia di volontari che hanno aiutato, gli studenti e gli insegnanti di moltissime scuole, le famiglie, le associazioni, i gruppi parrocchiali e tantissimi altri, in un’autentica mobilitazione popolare che ha interessato persone di tutte le età e di qualsiasi condizione; l’Associazione Nazionale Alpini e la Società San Vincenzo De Paoli che partecipano all’organizzazione della giornata; gli sponsor, gli Enti pubblici, le catene della grande distribuzione che hanno donato prodotti alimentari; le aziende che hanno fornito contributi, materiale e professionalità.