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LIBANO: CONTINUA OFFENSIVA ISRAELIANA, APPELLI PER CESSATE-IL-FUOCO

Le truppe di terra israeliane che per il secondo giorno consecutivo hanno oltrepassato il confine libanese per cercare tunnel e armi degli Hezbollah stanno incontrando una dura resistenza: nelle battaglie di stamani oltre i villaggi israeliani di frontiera Aivivim e Biranit, tre soldati sono stati feriti e due miliziani sono stati uccisi.

Continuano intanto i bombardamenti dell’aviazione israeliana sulle roccaforti della guerriglia libanese nel sud, e in particolare sui sobborghi orientali della capitale, e sull’est, intorno alla valle della Bekaa. A sud, quattro libanesi che viaggiavano a bordo di un’auto nei pressi di Maarub, a est di Tiro, sono morti in un attacco dell’aviazione, mentre jet israeliani hanno distrutto una prigione nella città meridionale di Khiam.

A est, tre persone sono state ferite nella città di Hermel nella valle del Bekaa, quando jet hanno colpito alcune abitazioni probabilmente abitate da alti esponenti di Hezbollah, mentre a Baalbek è stato bombardato un centro commerciale e residenziale di cinque piani dove un tempo si trovava un ufficio di Hezbollah.

L’esercito israeliano sostiene di avere distrutto sinora almeno la metà dell’arsenale di Hezbollah: negli scorsi otto giorni – ha detto il portavoce Jacob Dallal – sarebbero stati colpiti “1000 obiettivi: il 20% erano siti di lancio dei missili e il resto centri di controllo o comando, missili e così via”. Eppure sinora l’offensiva in Libano ha provocato almeno 327 morti – non ultimo, lo ha denunciato stamani il primo ministro Fuad Siniora – e, secondo le stime dell’Onu, almeno mezzo milione di sfollati. Sinora inoltre sono stati evacuati circa 13.000 stranieri. Le vittime israeliane, invece, sono 29, di cui 14 soldati.

La guerriglia libanese anche oggi ha lanciato 25 razzi in territorio libanese senza provocare vittime.Intanto per la prima volta dall’inizio delle operazioni, il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano Dan Halutz ha inviato un messaggio alle truppe, affermando che la guerra contro gli Hezbollah “potrebbe durare a lungo”, mentre il ministro della Difesa Amir Peretz ha dichiarato: “Non abbiamo intenzione di conquistare il Libano, ma se dovremo agire per completare i nostri compiti e raggiungere una vittoria, lo faremo senza pensarci due volte”.

Al coro internazionale di condanna della ‘reazione sproporzionata’ israeliana al rapimento dei due soldati di otto giorni fa, si è associato anche il sultano Abdallah Ben Abdel Aziz, principe ereditario e ministro degli esteri dell’Arabia saudita: pur considerando il sequestro dei soldati israeliani un gesto di “avventurismo irresponsabile” di Hezbollah, “non possiamo tollerare – ha detto Aziz – che Israele giochi con la vita dei cittadini, dei civili, delle donne, degli anziani e dei bambini” e “sosteniamo la loro resistenza legittima”.

Secondo l’agenzia di stato ‘Sana’, il presidente siriano Bashar al-Assad, in una conversazione telefonica con il primo ministro turco Tayyip Erdogan, avrebbe invece auspicato per la prima volta un cessate-il-fuoco tra Hezbollah e Israele. “Chiediamo una cessazione immediata delle ostilità e pensiamo che la comunità internazionale debba assumersi le sue responsabilità” ha dichiarato oggi il ministro egiziano degli Esteri nel corso di una conferenza stampa col suo omologo inglese Margaret Beckett che invece ha ribadito la posizione del primo ministro Tony Blair: “Tutto il mondo lavora in maniera urgente a un cessate il fuoco, mentre… abbiamo bisogno di piani e proposte che permettano al governo libanese di avere il controllo completo del territorio”.Misna