Toscana

MEDIO ORIENTE, INVIATO DEL PAPA IN LIBANO: ‘AUMENTARE AIUTI A SFOLLATI DEL SUD’

“Adesso che le armi tacciono il Libano potrà far sentire meglio che il suo cuore batte sempre, sempre per l’unità della patria e per la pace tra i popoli”: lo ha detto il cardinale Roger Etchegaray, inviato di Benedetto XVI in Libano, incontrando i giornalisti nella sede della nunziatura apostolica nei pressi del Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa, prima di ripartire per la Santa Sede.

“Testimonio che i cristiani e i musulmani sono pronti a darsi da fare in tutti i modi possibili per ricostruire insieme il loro paese ferito” ha proseguito il presidente emerito del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace – il cui discorso è riportato in una corrispondenza dell’agenzia ‘Ansa’ – aggiungendo: “Penso molto agli sfollati del sud del Libano, che cercano, spesso in lacrime, di ritrovare le loro case e le loro terre; chiedo a tutte le istituzioni governative e non governative di non rallentare, ma anzi di intensificare un aiuto che sarà ancora necessario a lungo…Vi assicuro che il Papa è molto attento alle sofferenze e alle necessità tanto spirituali che materiali di tutti i libanesi”.

Il porporato, giunto lunedì mattina in Libano, ha incontrato nella capitale il presidente Emile Lahoud e il primo ministro Fuad Siniora: “Sottolineo che il cammino avviato adesso non riuscirà se prima di tutto non sarà un cammino spirituale. È la ragione della mia presenza qui” ha sottolineato Etchegaray evidenziando anche il significato della Messa concelebrata ieri nella basilica di Notre Dame, “dove il popolo libanese è arrivato in gran numero, nonostante le difficoltà della situazione, ad ascoltare parole di speranza”.Misna