Toscana

Tramvia, fiorentini al voto il 17 febbraio

Quello del 17 febbraio a Firenze, è un referendum consultivo, possibile su questioni di rilevanza generale attinenti alla competenza del Consiglio comunale con la raccolta di almeno novemila firme di cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune. Essendo un referendum consultivo, non è previsto alcun quorum e il risultato non è vincolante per le scelte dell’amministrazione. Come formulazione assomiglia ad un referendum abrogativo di una serie di delibere comunali riguardanti i progetti delle linee 2 e 3 della tramvia (non riguarda assolutamente la linea 1). Per questo chi è contrario ai progetti deve votare «sì» e chi invece li vuole mantenere, deve votare «no». ( Tramvia, si o no? Forum in redazione).Sono 315.641 i residenti a Firenze, sia italiani che stranieri (con almeno 18 anni compiuti alla data del 17 gennaio 2008, quando è stato indetto il referndum) che possono partecipare al referendum consultivo sulle linee 2 e 3 della tramvia. Si vota solo domenica 17 febbraio dalle 8 alle 22, nelle stesse sedi di seggio delle politiche, anche se le sezioni sono state ridotte da 362 a 203, accorpandone alcune. Non è necessaria la tessera elettorale, ma è sufficiente un documento d’identità valido. Le schede saranno due: una viola sulla linea 2 (Peretola-Piazza della Libertà) e una gialla sulla linea 3 (Careggi-Viale Europa)1° quesito (linea 3) Careggi-Gavinana. Il quesito (scheda gialla) chiede la revoca della delibera «della Giunta Comunale n. 1631/1321 del 28 dicembre 2000», che approvò il «progetto definitivo della linea tranviaria Careggi-Viale Europa – con diramazione Rovezzano», e della successiva delibera n. 489 del 15 luglio 2003 (variante al progetto). Si specifica che l’eventuale revoca (vittoria dei «sì») «non farà venir meno le scelte operate con il progetto preliminare dell’opera» e che «potrà comportare oneri economici aggiuntivi per l’Amministrazione Comunale». 2° quesito (linea 2) Peretola-Piazza della Libertà). Questo quesito (scheda viola) è molto più lungo del precedente, perché chiede la revoca totale o parziale di tutta una serie di delibere a partire da quella del Consiglio comunale 16/14 del 24 gennaio 2000, considerata in un certo senso la «delibera madre», perché approvò «il progetto preliminare della seconda linea tramviaria Peretola – Piazza della Libertà». L’elenco degli altri atti dei quali si chiede l’abrogazione è lunghissimo e tiene conto di tutte le successive modificazioni: delibere di giunta 1244/964, 884/714 del 15 ottobre 2002, 1076/868 del 28 novembre 2002 (progetto definitivo), 768/593 del 16 settembre 2003, prot. 2004/G/00687 del 3 dicembre 2004, successivamente integrata con deliberazione 2006/G/238 del 16 maggio 2006 (concessione di progettazione esecutiva), 2005/G/00085 – 2005/00132 del 1 marzo 2005 (schema di convenzione con RFI). Anche in questo caso si aggiunge in calce che «la revoca delle deliberazioni oggetto del quesito referendario potrà comportare oneri economici aggiuntivi per l’Amministrazione comunale». Il progetto delle tre lineeIl progetto di tramvia, previsto nel Piano regolatore generale del 1993 (giunta Morales), fu approvato nel 1998 (giunta Primicerio). Le priorità di intervento furono approvate dal Consiglio il 19 aprile ’99. Il sistema tranviario fiorentino, finanziato anche dalla legge 211/1992, è inserito nella delibera Cipe 121 che approva il primo programma delle opere strategiche della cosiddetta Legge Obiettivo del 2002. Il contratto di costruzione per la prima linea è stato firmato il 6 giugno 2003. Tre le linee, di cui la prima, di 7,5 km (Scandicci – Piazza Stazione), è quasi ultimata (inizio esercizio è previsto per la primavera 2009). La seconda, Peretola (aeroporto)-Piazza della Libertà, di 7,5 km, è quella che dovrebbe attraversare il centro da piazza dell’Unità Italiana a piazza S. Marco. La terza linea, Careggi-Fortezza, di 4,5 km, dovrebbe poi essere prolungata con un secondo lotto in due direttrici: Bagno a Ripoli (km 8) e Rovezzano (km 7); i 20 km complessivi diventerebbero così 34. Le fermate saranno 40 (14 per la Linea 1, 17 per la Linea 2, 9 per il primo lotto della Linea 3). Il Comune prevede che le tre linee (escluso prolungamento della 3) saranno in esercizio entro la fine del 2010. Il tram, costruito da Ansaldo-Breda, sarà largo 2,40 metri, lungo 32 e viaggerà ad una velocità commerciale di circa 20 km/h, che si ridurranno a 10 km/h nell’attraversamento del centro storico. La linea sarà elettrificata con pali o, dove è possibile, con fili agganciati agli edifici. Per circa 300 metri nel centro storico, la linea 2 sarà alimentata con batterie. La spesa complessiva è per ora di 487 milioni di euro (211 per la linea 1, 292 per linea 2 e primo lotto della 3 e 212 milioni per il secondo lotto della 3.

UNA CITTA’ SPACCATA A META’

Una città spaccata metà, come ai tempi dei Guelfi e Ghibellini. Solo che in questo vivace avvio d’anno, le due fazioni in lotta sono i sostenitori da un lato e i denigratori dall’altro della tramvia, complessa opera infrastrutturale che dovrebbe cambiare il volto della mobilità del capoluogo toscano dei prossimi decenni. I 315 mila mila aventi diritto voteranno dalle 8 alle 22 negli stessi seggi delle elezioni politiche e subito dopo cominceranno le operazioni di spoglio. Il voto, consultivo, è sulle linee 2 e 3 della tramvia e il pomo della discordia, in particolare, il passaggio del tram da piazza del Duomo, assai vicino ai monumenti.Il fronte del ‘no’ alla tramvia vede in prima fila il promotore dell’iniziativa, il capogruppo dell’Udc di Palazzo Vecchio Mario Razzanelli, e schiera comitati cittadini (clamorosa la protesta di un uomo che ha vissuto per alcuni giorni su un albero per non farlo abbattere), la critica d’arte Mina Gregori, il tenore Andrea Bocelli, Italia Nostra, Forza Italia (in prima fila il portavoce di Silvio Berlusconi, il fiorentino Paolo Bonaiuti) e Alleanza nazionale, l’ex ministro Antonio Paolucci, la federazione italiana Amici dei Musei, il regista fiorentino Franco Zeffirelli, il critico Vittorio Sgarbi, la marchesa Bona Frescobaldi, Alberto Asor Rosa. Anche il ‘futurista’ Graziano Cecchini è contro l’opera, e ha già preannunciato per domani una sorta di ‘aperitivo’ allo storico e centrale caffé delle Giubbe Rosse in piazza della Repubblica.

Il fronte del ‘si” vede in prima linea l’amministrazione guidata dal sindaco Leonardo Domenici, politici nazionali come Walter Veltroni, il vice Dario Franceschini, Francesco Rutelli ed Ermete Realacci, europarlamentari come i fiorentini Lapo Pistelli e Guido Sacconi, medici, Legambiente, ambientalisti internazionali come Rifkin, i sindaci dei comuni dell’hinterland fiorentino, i sindacati confederali, l’ Associazione industriali, le associazioni di categoria, associazioni come Arci e Uisp, il sovrintendente del teatro del Maggio musicale Francesco Giambrone, l’ex magistrato Piero Luigi Vigna, il vignettista Sergio Staino, il politologo Giovanni Sartori, l’attore-regista Leonardo Pieraccioni, l’ex soprintendente dell’Opificio delle Pietre dure Giorgio Bonsanti, lo scienziato Franco Pacini, lo scrittore Giorgio Van Straten.

E pensare che il tram, a Firenze, ha una storia gloriosa raccontata nel libro di Fabrizio Pettinelli “Firenze in tranvai” presentato proprio oggi e che raccoglie spigolature, curiosità ed episodi su questo periodo epico che cominciò nel 1865 con Firenze Capitale e si concluse il 20 gennaio 1958 con l’ultima corsa immortalata dall’immancabile foto. Tra i tanti aneddoti, tra verità e leggenda, le pagine sul viaggio a bordo di un tram della ‘Gioconda’ di Leonardo da Vinci, due anni dopo essere stata rubata dal Louvre. Era il pomeriggio dell’11 dicembre 1913. (ANSA).