Vita Chiesa

Francesco: appello per soluzione diplomatica e politica in Siria

«Invito i cattolici di tutto il mondo – ha detto – ad unirsi agli altri cristiani per continuare ad implorare da Dio il dono della pace nei luoghi più tormentati del nostro pianeta». «Possa la pace, dono di Gesù – l’auspicio di Papa Francesco – abitare sempre nei nostri cuori e sostenere i propositi e le azioni dei responsabili delle nazioni e di tutti gli uomini di buona volontà». E ancora: «Impegniamoci tutti a incoraggiare gli sforzi per una soluzione diplomatica e politica dei focolai di guerra che ancora preoccupano».

Lo spunto del Papa è la Giornata internazionale della pace, che ogni anni le Nazioni Unite celebrano il 21 settembre, ed «il Consiglio Ecumenico delle Chiese si appella ai suoi membri affinché in tale giorno preghino per la pace», ha ricordato il Santo Padre, che dopo l’Angelus del 1° settembre, l’udienza generale del 4 settembre e la grande Veglia di preghiera del 7 settembre, alla quale hanno partecipato in piazza San Pietro oltre 100 mila persone – ebrei, cristiani, musulmani, esponenti di altre religioni e non credenti – a mobilitare il «popolo cattolico» in favore della pace. E ai fedeli della Siria, Papa Francesco si era rivolto anche poco prima, nei saluti ai fedeli in lingua araba. «Cari fedeli di lingua araba, specialmente voi vescovi della Chiesa latina provenienti dalla Terra Santa, dalla Siria, dalla Giordania, dall’Iraq, dal Libano, dalla Somalia e dai Paesi del Golfo!», il suo saluto prima di riassumere la catechesi dell’udienza di oggi.